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Ora Conte ci spiega il Natale: "Raccoglimento spirituale, in tanti non viene bene"

Il premier Conte ha indicato agli italiani quale è la strada per rendere il Natale una festa più spirituale. Pronta la replica di Fi

Ora Conte ci spiega il Natale: "Raccoglimento spirituale, in tanti non viene bene"

Forse il ruolo di capo del governo non gli basta più. E così ora Giuseppe Conte pare che abbia deciso di allargare le sue competenze assumendo anche il ruolo di guida spirituale. Il presidente del Consiglio ha infatti parlato delle ormai imminenti festività natalizie spiegando un concetto che da tempo è sottolineato dalle autorità religiose: non trasformare il giorno della nascita di Gesù in una occasione di consumismo sfrenato. "Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all'economia. Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz'altro anche un momento di raccoglimento spirituale", ha spiegato Conte parlando in collegamento a "Futura: lavoro, ambiente, innovazione", la tre giorni della Cgil. Ma non è tutto. Perché il premier ha indicato anche agli italiani quale sia il modo corretto per trascorrere le feste: "Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene".

L’invito a celebrare in un modo diverso e più spirituale il Natale forse non è casuale. L’incubo coronavirus non è finito e di sicuro inciderà sui comportamenti degli italiani per molto tempo ancora. Da settimane, poi, nel nostro Paese si discute su se e come si potrà festeggiare la venuta al mondo di Gesù. Qualcuno, come la sottosegretaria agli interni Sandra Zampa, ha affermato che a Natale sarà concesso di riunirsi solo tra parenti di primo grado. In pratica in casa ci potranno essere genitori e figli. Gli altri no perché fratelli, nonni e nipoti non rientrano in questo vincolo.

Chissà cosa accadrà a quelle famiglie che hanno la fortuna di avere ancora i nonni. E poi non è il numero di persone riunite attorno alla tavola a rendere più materialistico il Natale. Anzi, non si capisce perché il ritrovarsi per trascorrere le feste insieme non possa essere considerato come un momento spirituale. Basti pensare a quelle persone che vivono distanti e che sfruttano le festività per incontrarsi.

Anche per questo la riflessione odierna di Conte ha già scatenato polemiche. Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ha affermato che il premier "invece di fare da padre spirituale agli italiani pensasse a fare il presidente del Consiglio dell'Italia. Già abbiamo dovuto sopportare le sparate a mezzo stampa su pranzi natalizi non affollati o solo con parenti di primo grado (quindi fratelli/sorelle esclusi), oggi raggiungiamo davvero il colmo dei colmi nel ricevere il "consiglio" del premier su come trascorrere il Natale, che ci ricorda il presidente Giuseppe Conte essere un momento di raccoglimento spirituale e quindi "farlo con tante persone non viene bene". Il parlamentare, in modo pungente, ha specificato che "siamo arrivati alla catechesi dell'emergenza, se ridimensionasse il suo ego eviterebbe di sentirsi un giorno Churchill un giorno il Santo Padre".

Dello stesso avviso anche il giudizio della presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini. L’azzurra ha inviato Conte a non occuparsi della spiritualità degli italiani. "Non bastava la improbabile letterina al premier diffusa da Palazzo Chigi di un bimbo preoccupato per la mobilità di Babbo Natale: Conte si è anche premurato di dire agli italiani che il Natale deve costituire non solo un'occasione di fare regali, ma anche di raccoglimento spirituale, per cui è meglio trascorrerlo con poche persone”, ha spiegato l’azzurra che ha aggiunto come quella del premier sia un'esortazione “doppiamente inopportuna". Questo perché l’Italia "non è uno Stato confessionale in cui l'autorità costituita ci può indicare come vivere le festività religiose; e mai come quest'anno è necessario che chi può spendere dia una mano ai commercianti in crisi a causa delle chiusure anti-Covid, per cui se una raccomandazione andava fatta, era proprio quella di alimentare i consumi facendo più regali".

La Bernini ha concluso ribadendo che se quella di Conte voleva essere una battuta è "suonata proprio male".

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