"Ora schedatura preventiva. Basta criminali sugli spalti"

L'icona della pallacanestro italiana Dino Meneghin: "Un grande dolore, sfiorata la strage"

"Ora schedatura preventiva. Basta criminali sugli spalti"
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Dino Meneghin, 75 anni, icona della pallacanestro italiana nel mondo, ha ricoperto diversi incarichi dopo il ritiro, tra cui quello di Team Manager per l'Olimpia Milano e la Nazionale Italiana, e soprattutto quello di Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro dal 2009 al 2013.

Cos'ha provato nell'apprendere il dramma dell'autista ucciso da una pietra lanciata da un tifoso di basket?

"Innanzitutto, non lo chiamerei tifoso, ma criminale. Provo un dolore immenso. Dopo questa tragedia, credo che molti presidenti di squadre di pallacanestro siano tentati gettare la spugna. Troppa amarezza".

Un episodio angosciante.

"E se la pietra che ha ucciso il 'conducente di riserva' avesse colpito l'autista al volante, sarebbe potuta essere addirittura una strage".

Cosa le è venuto in mente quando ha appreso la notizia?

"Una sciagura che mi ha ricordato le tante vittime del fenomeno dei sassi lanciati dai cavalcavia. Pensavamo fosse ormai una moda finita, invece".

È d'accordo con le nuove regole di prevenzione alla violenza appena varate dalla Lega Basket?

"La schedatura preventiva dei tifosi anche nel basket è un'iniziativa condivisibile. Non capisco le proteste di chi è contrario. È un mondo per proteggere tutti dai delinquenti: società, squadre e tifosi civili, che fortunatamente sono la maggioranza".

Anche lei, ai tempi in cui è stato presidente della Federazione pallacanestro, si è posto il problema della violenza.

"Contribuimmo a varare regole più severe inasprendo sanzioni ai club, che però sono anch'essi vittima delle frange più facinorose".

Cosa si può fare per rendere le partite di basket più sicure?

"Gli scontri avvengono quasi sempre fuori dai palazzetti, e lì diventa un problema di ordine pubblico che non riguarda più le società. Bisognerebbe che la polizia scortasse i pullman dei tifosi per tutto il tragitto della trasferta, ma questo sarebbe impossibile".

Il mondo degli ultras, anche nel basket, è degenerato?

"Ai miei tempi ci si limitava agli insulti e al lancio di qualche monetina. Ora si uccide".

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