
Dopo le reciproche denunce su pubblica piazza di colpi bassi, maltrattamenti ed evasione fiscale, l'unico posto in cui Margherita Agnelli de Pahlen e suo figlio John Elkann si possono incontrare è davanti a un giudice. Dopo l'umiliante accordo di Elkann con la procura di Torino, le carte ora finiranno nella causa civile ancora in corso: Margherita punta a far regolare la successione della madre secondo il diritto italiano, che non prevede i patti successori. A questo punto la vera domanda è: quali saranno le prossime mosse della figlia dell'Avvocato e di Donna Marella che da anni combatte la sua guerra sull'eredità, contestando anche gli assetti proprietari su cui si fonda la leadership del figlio John?
Questi è presidente di Exor, la holding basata in Olanda che controlla Ferrari, Stellantis (con il 15,5% del capitale e 24% dei voti), Philips, Cnh, Juventus, il gruppo Gedi e il settimanale economico The Economist. Sono invece state cedute Comau, Iveco e Magneti Marelli. Oggi Exor è controllata al 55% dalla Giovanni Agnelli B.V. (la scatola olandese che raccoglie i vari rami della famiglia). Dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2024 il valore degli investimenti detenuti dalla cassaforte degli Elkann, è raddoppiato da 19 a 38 miliardi. Solo Stellantis vale in Borsa 24 miliardi. Come in passato, però, la società su cui Margherita potrebbe avanzare nuove pretese è la Dicembre. Chiederà una quota della cassaforte che attraverso Exor controlla tutto il gruppo di famiglia, diventando così azionista minando il controllo di Elkann? I tre figli sono convinti che l'assetto non è modificabile. L'oggetto sociale è chiaro: "Gestione della partecipazione nella Giovanni Agnelli Bv". Nello statuto, inoltre, si legge che anche per la modifica dei patti sociali o per la cessioni di quote "è in ogni caso necessario il consenso della maggioranza del capitale ed inoltre di un socio fra Ginevra e Lapo Elkann". Secondo le ultime stime, la valutazione della Giovanni Agnelli Bv "interna" è pari a circa 10 miliardi: il 40% circa nelle mani della Dicembre ha un valore di 4 miliardi. Il bilancio della Giovanni Agnelli a fine 2024 registra un patrimonio netto di 757 milioni e debiti cresciuti da 506 a 578 milioni. Se, come ogni anno, venissero distribuiti ai vari rami della dinastia Agnelli-Nasi tutte le cedole incassate dalla Bv, alla Dicembre, che da sola ha il 41% della holding, andrebbero circa 23,4 milioni. Anche questi, contesi da Margherita. uest'ultima nel 2003, dopo la morte di Gianni Agnelli, firmò un accordo in cui rinunciava a parte dell'eredità di suo padre. In cambio, incassò un miliardo e 300 milioni di euro. Poi, però, ha scatenato la guerra. Come ricorda Mario Giordano nel suo libro Dynasty, la maggioranza delle azioni della Dicembre era finita a suo figlio John Elkann. Margherita, così, si era ritrovata con una quota di minoranza che, in una forma societaria come quella della Dicembre, vale molto (sulla carta) ma non conta nulla (in termini di potere).
Per questo, un mese dopo i funerali del padre, aveva deciso di non firmare gli atti della successione, usando come pretesto la mancanza di informazioni sul reale patrimonio lasciato in eredità dall'Avvocato. La guerra era cominciata così. Quale sarà la prossima puntata?