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Orsini tra i ragazzi del Giffoni Film Festival. E scoppia la bufera

Sono scoppiate le polemiche per l'invito, al Giffoni Film Festival, del politologo filorusso Alessandro Orsini. Accanto al coro quasi unanime di dissenso, la difesa del patron Gubitosi: "Forte superficialità"

Orsini tra i ragazzi del Giffoni Film Festival. E scoppia la bufera

Montano le polemiche per la presenza di Alessandro Orsini al Giffoni Film Festival: il saggista e studioso di terrorismo internazionale balzò agli onori delle cronache per le sue posizioni filorusse. "Oggi in Ucraina Putin è il Padre Eterno, perché ha diritto di vita e di morte sulla popolazione ucraina", disse ad aprile come abbiamo scritto sul Giornale.it.

La nota degli organizzatori

Prima degli interventi stizziti, sui social dell'evento è stata sponsorizzata la presenza di Orsini con tanto di post che ne descrive brevemente la carriera: "È docente di sociologia del terrorismo alla Luiss, inoltre ha fondato e diretto l’Osservatorio sulla sicurezza internazionale. A Giffoni incontrerà i ragazzi della sezione IMPACT! Siamo sicuri regalerà loro delle nozioni molto interessanti!", si legge sul profilo Facebook dell'evento. Se Guido Crosetto ha ironizzato all'Ansa che "dopo le Bimbe di Conte, ecco i Bambini di Orsini", di ben altro tenore sono stati i commenti di giovani e meno giovani. "Per la prima volta in vita mia sono felice di non essere più un ragazzo. Mi auguro che il 27 luglio i ragazzi trovino nozioni interessanti da qualche altra parte", scrive Walter, con decine di approvazioni da parte degli utenti. "Ho una sola parola, vergnognoso", tuona Francesco. I commenti negativi sono decine: da chi spera che venga riempito di pernacchie a chi ironizza di come racconterà la vita felice dei bambini sotto le dittature.

La difesa di Gubitosi

Claudio Gubitosi, ideatore e fondatore del Giffoni Film Festival, ha provato a gettare acqua sul vespaio di polemiche dopo la notizia della presenza del filo-putiniano Orsini. Sul proprio profilo Facebook ha scritto un lungo post con una riflessione su due argomenti, il primo sul festival in sé e a chi è rivolto, il secondo su un aspetto che considera particolarmente sensibile perché tutti pretenderebbero di sostituirsi a quella che considera una "straordinaria gioventù, parlando per loro senza per questo averne la titolarità. Come si fa a dire, oggi, che questi giovani vengono influenzati?, spiegando che quasi tutti gli ospiti è come se fossero scelti da loro. "È questo il bello di un evento che si costruisce con loro e per loro", concludendo con la frase "In 52 anni non ho mai deluso nè i miei ragazzi nè i loro genitori". Gubitosi, poi, ha puntato il dito contro le polemiche parlando di "forte superficialità".

A questo post, una parte degli utenti si è dimostrata solidale con Gubitosi sottolineando come il festival sia un luogo di incontro privilegiato di uomini e idee. Un follower fuori dal coro ha etichettato la scelta di Orsini come "ottima" perché "ascoltare opinioni e analisi diverse da quelle rappresentate su gran parte dei media è educativo, in tal modo il pensiero critico si rafforza".

Sarà, ma Orsini non più tardi di un mese fa se la prese anche con gli italiani definendo il Paese "intollerante e conformista".

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