Cronache

Il pacco di Amazon prime. Vola l'inflazione digitale

Dal 15 settembre abbonamento a spedizioni e streaming più caro del 40%. "Colpa dei prezzi"

Il pacco di Amazon prime. Vola l'inflazione digitale

L'online da oggi costa di più. Tra servizi streaming ed e-commerce l'estate 2022 presenta il conto dei servizi digitali. Molti dei quali ci erano stati indispensabili durante i momenti bui della pandemia e poi ci hanno resi dipendenti, per la comodità di avere qualsiasi acquisto a casa in un giorno, per vedere la serie tv di cui tutti parlano, la partita di calcio della squadra del cuore e così via.

Ora la stangata. Arrivata via mail agli abbonati ieri mattina, come la più innocua delle offerte. Oggetto: «Un cambiamento importante al tuo abbonamento Amazon Prime». Tradotto: a partire dal 15 settembre, l'abbonamento mensile salirà da 3,99 a 4,99 euro al mese e l'annuale passerà da 36 a 49,90 euro, con un incremento fino al 43 per cento. Le ragioni della modifica «sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all'inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo». Secondo il Codacons, che ha chiesto un incontro urgente con l'azienda, l'aumento dell'abbonamento annuale del 38,6 per cento supera di oltre quattro volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio.

Dopo che l'anno scorso gli utili della compagnia sono saliti del 220 per cento grazie alla pandemia che ha spinto gli acquisti online, l'aumento dei prezzi, che segue quello annunciato da Amazon per il servizio Prime negli Stati Uniti a febbraio, rifletterebbe le crescenti pressioni di Wall Street sul nuovo Ceo Andy Jassy per supportare gli utili, a fronte dell'aumento dell'inflazione e di un incombente rallentamento economico. Anche gli arciricchi piangono.

Il gigante di Jeff Bezos del resto non è l'unico servizio online a ritenere di dover modificare le tariffe, o cambiare strategia. A colpire quello che è ormai diventato il centro delle nostre case, il divano, arrivano gli aumenti di Dazn e la pubblicità di Netflix.

Il servizio di streaming sportivo per la stagione 2022-23, dopo un anno di tariffa promozionale, torna a listino pieno (29 euro), con tariffe più alte (39 euro) per chi vuole avere la possibilità di condividere l'account.

Il ritocchino prezzi potrebbe essere in arrivo anche per Netflix dopo che, a seguito proprio di un aumento, in Nord America nel primo trimestre si era segnalato il primo calo di abbonati in dieci anni, anche qui con strette nella condivisione degli account.

Chi non volesse pagare di più, secondo un'indiscrezione del New York Times, potrebbe avere come contropartita già dalla fine di quest'anno la pubblicità prima e dopo la visione: l'incubo di ogni binge watcher, il divoratore di serie che guarda una puntata dopo l'altra consecutivamente.

Alla fine la morale è chiara: hai voluto la rete globale (peraltro nata quasi 30 anni fa come luogo di espressione libera, democratica e gratuita)? Paga di più.

Commenti