Duplice omicidio ieri pomeriggio in una tabaccheria nel Napoletano. Le due vittime sono Vincenzo Staterini, 50 anni, e il figlio Emanuele, 29 anni. Il fatto è accaduto in corso Campana, strada centrale di Giugliano, grosso centro nell'area a Nord del capoluogo, al confine con il Casertano. La guerra di camorra si combatte a tutte le ore, anche davanti a decine di testimoni, senza tregua nè limiti.
Staterini aveva diversi precedenti per rapina e violazione della legge sulle armi, mentre il figlio ha solo un precedente per rapina.
Entrambi si trovavano nella tabaccheria-bar, ad appena un centinaio di metri dal Municipio, quando una moto con due persone a bordo con il volto coperto da casco si è fermata davanti l'ingresso: il passeggero è sceso impugnando una pistola e, entrando nel negozio, ha mirato alla testa dei «bersagli» entrambi intenti a giocare alle slot-machine. Le vittime erano originare del rione Sanità a Napoli, ma da dieci anni vivevano a Giugliano. Gli inquirenti ritengono si tratti di un agguato di matrice camorristica, sia per la «storia» degli Staterini sia per le modalità con cui sono stati eliminati. Una delle piste battute è quella che porta ai contrasti tra clan del centro storico di Napoli, in particolare la faida che ha riguardato la cosca dei Vastarella in guerra con i Misso. Prima perdente e confinato fuori dalla città, il clan capeggiato da Raffaele Vastarella, gambizzato durante uno dei tre agguati a cui è a sfuggire, da qualche anno è tornato a controllare nuovamente la Sanità.
Ed evidentemente è ricominciata anche la guerra per il controllo degli affari illeciti, droga in primis.La polizia sta cercando di ricostruire eventuali rapporti delle due vittime con le famiglie camorristiche che si contendono il territorio.
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