È considerato un paradiso terrestre, e non a caso il suo nome in lingua locale vuol dire «favola». Ma anche le favole hanno le loro minacce. Per questo l'arcipelago di Palau, preso d'assalto ogni anno da migliaia di turisti, ha messo al bando le creme solari, considerate un pericolo per la barriera corallina, una delle più belle al mondo.
Lo stato insulare della Micronesia, uno dei più giovani e dei più piccoli del mondo, ha preso questa decisione, che entrerà in vigore dal 2020, per proteggere una delle sue maggiori attrazioni turistiche, adorata in particolare dagli amanti delle immersioni. Solo che coloro che fanno snorkeling magari qualche minuto prima si sono cosparsi di creme solari contenenti delle sostanze tossiche che sono micidiali per la delicatissima barriera corallinale sostanze tossiche che contengono.
Secondo le autorità dello stato oceanico, ci sono prove scientifiche che dimostrano la tossicità per i coralli delle sostanze chimiche contenute nelle creme solari, anche in piccole dosi. E considerato che ogni barca porta molte persone, questo equivale «ogni giorno a galloni di creme solari che finiscono nell'oceano nei famosi siti di immersione e snorkeling di Palau». Da qui, la decisione di bandire dal 1° gennaio 2020 l'importazione o vendita di creme solari che contengono anche solo una delle dieci sostanze chimiche vietate. Chi verrà sorpreso a contravvenire a questa regola si vedrà confiscare la crema e dovrà pagare una multa pari a mille dollari.
L'iniziativa conferma Palau come pioniere nella protezione dell'ecosistema marino: nel 2009 il piccolo Stato era stato il primo a creare un santuario per gli squali. Inoltre ha vietato la pesca commerciale dalle sue acque.
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