Cronache

Pannelli solari sull'acqua, la rivoluzione

Producono più energia, consentono l'agricoltura e tutelano le riserve

Pannelli solari sull'acqua, la rivoluzione

È un'eccellenza tutta italiana quella di Nrg, l'azienda di Imola che si occupa dal 2010 di fotovoltaico in un modo pressoché inusuale: posizionando pannelli solari sull'acqua. Il risultato è un minore impatto per l'ambiente sottostante e circostante e una maggiore produzione di energia. «Le nostre isole fotovoltaiche galleggianti, molto richieste dai Paesi esteri, sono un prodotto innovativo sul quale pochi finora si sono cimentati: nel 2010 abbia realizzato la prima isola fotovoltaica galleggiante da 500 kilowatt, quando ancora in Italia e nel mondo venivano realizzati impianti fotovoltaici di grandi dimensioni edificati su terra, ma questo implicava che quella terra non poteva essere utilizzata per esigenze connesse all'agricoltura» spiega Simone Pausini responsabile tecnico della società assieme al suo socio Loris Seravalli. Ed ecco allora la svolta: posizionare i pannelli in acqua. «Abbiamo notato che in Italia e all'estero potevano essere impiegati per il nostro progetto i bacini per l'irrigazione utilizzati dai consorzi di bonifica, le cave dismesse e le miniere, che dispongono sempre di laghi artificiali, ma non in mare per via del moto ondoso. Su queste superfici d'acqua circoscritte - specifica l'esperto - è possibile installare impianti fotovoltaici di varie dimensioni e megawatt e non si presentano problemi di impatto ambientale». Infatti le realtà ittiche possono usufruire di questa strumentazione senza risultare compromesse negli allevamenti e nei raccolti: «Le nostre isole preservano l'acqua dei bacini e dei laghi perché ne limitano l'evaporazione, senza modificare le caratteristiche di flora e fauna. È recente il nostro progetto per Bergen in Norvegia dove i pannelli verranno montati negli allevamenti di salmoni». Ma c'è anche un vantaggio sulla produzione energetica non indifferente: una maggiore resa nella produzione di energia fino al 15 per cento in più all'anno rispetto a un impianto montato a terra. «L'aiuto arriva dal sistema di raffreddamento naturale costituito dall'acqua assicura all'impianto aggiunge Pausini -. In un anno abbiamo una produzione media quotidiana di 3 o 4 kilowatt». Presupposti che hanno portato l'azienda di Imola a essere considerata fra le 10 imprese nel mondo adeguata a partecipare alla gara indetta dalla municipalità di Singapore.

Oltre al fatto che è prossimo anche l'ampiamento del raggio d'azione: una partnership italiana per ampliare la filiera di produzione ed espandersi a livello internazionale.

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