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"Serve una giustizia giusta". Anche Paolo Berlusconi firma per la riforma

Presso uno dei tavoli di Roma, Paolo Berlusconi ha sottoscritto i sei quesiti del referendum sulla giustizia promosso da Lega e Partito radicale

"Serve una giustizia giusta". Anche Paolo Berlusconi firma per la riforma

Paolo Berlusconi ha sottoscritto i sei quesiti del referendum sulla giustizia. Con un comunicato diffuso in tarda mattinata, l'imprenditore, editore e dirigente sportivo ha informato che la firma sarebbe avvenuta in uno dei banchetti del Partito radicale a Roma, quello situato in Via Salita dè Crescenzi, al civico 3. A registrare la firma di Paolo Berlusconi erano presenti l'avvocato Giuseppe Rossodivita, consigliere generale del Pr; Maria Antonietta Farina Coscioni, già parlamentare e componente della segreteria del Partito radicale e l'avvocato Elisabetta Rampelli, presidente Unione italiana forense e membro del direttivo di Nessuno tocchi Caino.

"L'opinione pubblica chiede una giustizia giusta, credo il libro di Sallusti e Palamara abbia contribuito non poco a questa domanda. Inizialmente dovevano fare 15mila copie, sono diventata 250mila. La gente capisce che la magistratura così come concepita da adito a pochi a cambiare la vita di tanti. Fortunatamente credo i tempi siano maturi", ha spiegato l'imprenditore, che ha citato il caso Ligresti: "Hanno perso tutto, sono stati assolti e hanno subito anche l'umiliazione del carcere".

Paolo Berlusconi, quindi, ha aggiunto: "La maggior parte dei magistrati sono onesti ma poi hanno sempre detto quando la facciamo questa riforma. La gente ha capito che non solo ai potenti ma a chiunque può capitare di tutto e di più. Perché quando uno è indagato nel sistema attuale è morto". Prima di andare via, l'imprenditore ha chiosato: "In Italia ci sono poche certezze, una di queste è che se uno non si candida con un partito amico della magistratura può attendersi qualcosa".

Paolo Berlusconi si unisce alle tante firme di persone notabili del Paese, che nei giorni scorsi hanno già sottoscritto i sei quesiti presentati dal Partito radicale e dalla Lega. I sei temi che i due partiti vogliono sottoporre al giudizio popolare sono: riforma del Csm, responsabilità diretta dei magistrati, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere, nuovi limiti contro gli abusi della custodia cautelare e abolizione del decreto Severino.

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