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Paolo Gentiloni: “Adesso l’Unione europea deve ripartire dal lavoro”

Gentiloni accoglie i Capi di Stato Ue: "L’Unione europea non deve solo essere quella dei parametri numerici ma dei valori, nella ricchezza delle diversità"

Paolo Gentiloni: “Adesso l’Unione europea deve ripartire dal lavoro”

"L’Unione europea non deve solo essere quella dei parametri numerici ma dei valori, nella ricchezza delle diversità". È questo il messaggio del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel corso dell’incontro con Papa Francesco, nel quadro delle celebrazioni per il 60esimo dei Trattati di Roma. "Oggi sappiamo che la globalizzazione, potente motore di progresso, capace di fare uscire milioni di persone dalla miseria, ha anche creato squilibri insopportabili. Milioni di poveri interpellano la nostra responsabilità di governo", ha affermato il premier. "Con la crisi economica del 2007-2008, la peggiore dal dopoguerra, ancora si fa sentire, in termini di bassa crescita e disoccupazione", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Siamo qui per ascoltare la sua voce - dice allora Gentiloni a Bergoglio - alla vigilia dell’anniversaio dei Trattati che hanno rappresentato uno dei passaggi più importanti della storia comune europea. Dopo esordi promettenti, ma anche dopo ostacoli che sembravano insormontabili, quei Trattati segnarono l’inizio di un percorso che non si è più fermato".

"Noi europei sappiamo cosa è la dignità dell’uomo", rivendica il presidente del Consiglio che mette al centro dell’agenda "il dovere di trovare soluzioni comuni" per proseguire quel "viaggio partito molto tempo fa, con idee, culture e valori - rimarca - differenti". Gentiloni sottolinea quanto, in questo cammino, "la cristianità abbia avuto un ruolo importante", quanto lo abbiano arricchito l’umanesimo, il Rinascimento, Pascal, l’Illuminismo. "Traiamo ricchezza da numerose e differenti radici", ribadisce ancora il presidente del Consiglio, che segnala anche il ruolo della Chiesa che "spesso ha esortato a rafforzare". E allora questo patrimonio quello da mettere a valore, anche se "vediamo affiorare alcuni fenomeni preoccupanti che spesso si manifestano nei momenti difficili: il rinchiudersi nei confini nazionali, vedere il diverso come un nemico e la solidarietà come disvalore".

Per questo, esorta, occorre "ritrovare lo slancio che ci ha portato a tante conquiste, e domani, da Roma, vogliamo ripartire da alcuni punti fondamentali".

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