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Papa Leone XIV all'Angelus: "Ridicolizzati i martiri della pace"

Menzione speciale per i cristiani perseguitati. Il 6 gennaio la chiusura della porta santa di San Pietro

Papa Leone XIV all'Angelus: "Ridicolizzati i martiri della pace"
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Affacciato dalla finestra di quel Palazzo Apostolico in cui presto potrebbe andare a vivere, Leone XIV si è mostrato ieri a romani e pellegrini per la recita dell'Angelus di Santo Stefano. La pace è stata ancora una volta protagonista delle parole papali che hanno collegato il mistero del Natale e il martirio all'attualità. Prevost ha evocato "le condizioni di incertezza e di sofferenza del mondo attuale" nelle quali "sembrerebbe impossibile la gioia". Nel passaggio più rilevante del suo intervento, il Papa ha detto che "chi oggi crede alla pace e ha scelto la via disarmata di Gesù e dei martiri è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e non di rado accusato di favorire avversari e nemici". Leone ha voluto insistere sull'incompatibilità tra queste accuse e la concezione stessa del cristiano che "non ha nemici, ma fratelli e sorelle" destinati a rimanere tali "anche quando non ci si comprende". La gioia del Natale, ha spiegato il Papa, è connessa a quella fraternità che permette di riconoscere "anche nei propri avversari, la dignità indelebile di figlie e figli di Dio". Celebrando Stefano, il protomartire, Leone ha ricordato di come sia morto perdonando "per una forza più vera di quella delle armi". La solennità di ieri ha permesso al Papa di fare una menzione speciale per i cristiani perseguitati. Dopo l'Angelus, infatti, ha invocato l'intercessione di santo Stefano "perché renda forte la nostra fede e sostenga le comunità che maggiormente soffrono per la loro testimonianza cristiana". Nel primo pomeriggio Prevost si è spostato a Castel Gandolfo, ormai residenza papale non più solo estiva. Ci rimarrà fino a domani per smaltire le fatiche di questo primo Natale da Papa. Nonostante il gravoso incarico, Robert Francis Prevost è rimasto lo stesso di sempre. Lo ha dimostrato anche a Natale volendo condividere un po' del suo tempo con i confratelli agostiniani ai quali si è unito per il pranzo del 25 nella vicina Curia generalizia. In lui, che dell'ordine fondato da sant'Agostino fu anche priore per due mandati, resta spiccato il senso di comunità e quella ricerca costante della comunione che rappresenta il vero fulcro del carisma agostiniano. Questa mattina, intanto, il cardinale vicario Baldo Reina chiuderà la porta santa della basilica di San Giovanni in Laterano.

Seguirà domenica mattina la chiusura della porta della basilica di San Paolo fuori le Mura. Infine, sarà il Papa a chiudere la porta santa di San Pietro il 6 gennaio concludendo ufficialmente il Giubileo ordinario dedicato alla speranza.

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