Vaticano

Papa, pugni con Rocky. "Cresciuto coi suoi film"

Sylvester Stallone in visita da Francesco, che svela di essere suo fan. E fingono di "boxare"...

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Rambo in Vaticano: può sembrare un controsenso; un combattente, un pugile, ricevuto niente meno che dal Papa, promotore per eccellenza del valore della pace. Eppure, Sylvester Stallone - il divo americano interprete di film cult come Rocky e Rambo - è stato ricevuto ieri in udienza privata da Francesco. Hanno perfino fatto finta di boxare, mimando il gesto dei pugni. Ci è mancato poco che Stallone concludesse i suoi saluti con la celebre frase: «Vi amo, continuate a combattere».

Il Papa arriva nella stanza del Tronetto, nella Terza Loggia del Vaticano, appoggiandosi al bastone. Sorridente tende la mano a Sylvester Stallone, elegante completo nero e cravatta bordeaux. «Piacere di incontrarla», dice l'attore e regista americano. Una calorosa stretta di mano, poi l'interprete di Rocky presenta al Pontefice la moglie Jennifer Flavin e le tre figlie, Sophia, Sistine and Scarlet. E subito scatta la battuta del Pontefice: «Come le tre Marie!».

Sorrisi, sguardi, intese. È un incontro piuttosto informale quello tra Bergoglio, 87 anni a dicembre, e il divo americano, che di anni ne ha 77. «Grazie per aver trovato del tempo per ricevermi in queste giornate per lei molto impegnative», dice Stallone. «Sono onorato», ribatte Francesco in inglese.

Udienza ingessata? Nient'affatto. Sorrisi e battute tra i due. Soprattutto quando il Papa esclama: «Noi siamo cresciuti con i vostri film». Immediata la replica di Stallone che mettendosi in posa mima di essere in un ring: «È pronto per boxare?». E Bergoglio accetta la sfida e finge di sferrare un pugno. Applausi dal divo hollywoodiano.

Poi, di nuovo, il Papa sottolinea: «È un piacere vederla. Ho tanti ricordi da bambino».

La moglie e le figlie ascoltano, attente; sorridono e «fanno il tifo» per i due grandi boxeur.

Dopo il siparietto, è il momento della photo-opportunty con la famiglia Stallone. Il Papa al centro; alla sua sinistra la moglie e due figlie; alla sua destra Sylvester, il fratello Frank e l'altra figlia. Infine, la benedizione agli ospiti: «Dio vi benedica», ripete il Papa salutando uno ad uno gli ospiti.

Dopo il faccia a faccia con Begoglio, Stallone con la famiglia si è recato ai Musei, dov'è stato accolto da Gianni Crea, il Clavigero vaticano, l'uomo che custodisce migliaia di chiavi della Città del Vaticano. All'attore è stata consegnata una riproduzione della chiave della Cappella Sistina, prima di vistarla. Poi è stato anche nel bunker dove sono conservate le oltre 5mila chiavi del Vaticano. E Sly - come viene chiamato il divo americano - si è fatto immortalare con cinque pesantissimi mazzi di chiavi. «Un momento molto speciale - aveva scritto sui social - Mi è stato concesso un grande onore».

L'attore di origine italiana si trova nel nostro Paese perché assieme al fratello Frank, un famoso musicista, ha ricevuto la cittadinanza onoraria a Gioia del Colle, in provincia di Bari, paese originario della sua famiglia da dove proveniva il loro nonno prima di emigrare negli Stati Uniti. «La Puglia vi accoglie come figli prediletti», ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «Stallone è un simbolo della forza e della determinazione di tutti gli italiani, e in particolare dei pugliesi, nel raggiungere i propri obiettivi. Nei suoi confronti proviamo grande stima e affetto», ha aggiunto il governatore. «È un onore far parte di una popolazione così forte», ha detto Stallone davanti ad una folla gremita di pugliesi e non solo.

L'attore ha quindi mostrato la chiave del salone in cui suo nonno Silvestro, ad inizio 900 lavorava come barbiere dicendosi orgoglioso delle sue origini.

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