Forse non tutti sanno che dal 1° luglio è entrata in vigore una nuova normativa, contenuta nella legge di Stabilità 2016, riguardante i parcometri e la sosta sulle strisce blu. Da quella data, infatti, tutti i dispositivi per il pagamento del parcheggio dovranno consentire agli automobilisti di usare il bancomat o la carta di credito. Che cosa significa? Al cittadino viene concessa la possibilità di pagare la sosta anche con questi sistemi, senza se e senza ma, perché la legge è chiara.
Ma è davvero così? Non proprio, anzi, nell'attuale situazione sono davvero pochissimi i Comuni che hanno già adeguato i parcometri. E accadono cose paradossali, com'è successo a Genova, dove il Comune si sta attrezzando. «Stiamo lavorando perché tutti i parchimetri siano in regola in tempi brevi», ha spiegato al Secolo XIX l'assessore comunale al traffico Anna Maria Dagnino. «Entro poche settimane concluderemo i contratti con i principali circuiti di carte di credito, così da essere in gradi di coprire il 90% delle esigenze», ha detto Vincenzo Tirotta, funzionario di Genova Parcheggi. Ma nel frattempo fioccano le multe. Con gli ausiliari della sosta che continuano a essere inesorabili. Il cronista del quotidiano genovese lo ha sperimentato direttamente: ha provato a usare il bancomat in più parcheggi ma i dispositivi non lo hanno accettato. «Conoscendo la legge ha raccontato - scrivo su un foglio e lo lascio sul cruscotto: Non ho spiccioli, ho provato diversi parchimetri con tre diverse carte di credito: non funzionano. Ai sensi della nuova normativa in vigore dal 1° luglio chiedo di non essere sanzionato. La multa, però, arriva lo stesso: la trovo sotto il tergicristallo».
Non è l'unico episodio, la storia si ripete ogni giorno e in tantissime città italiane, nonostante gli automobilisti si sentano autorizzati a parcheggiare gratis perché non sono in funzione i parcometri che accettano bancomat e carte di credito. Abbiamo fatto un check da Nord a Sud e, se si escludono Brescia e Milano, dove anche prima dell'entrata in vigore della legge era possibile usare questi sistemi di pagamento, la situazione non promette bene. Bologna, Roma, Napoli, Palermo: in nessuna di queste città è ancora possibile pagare con il bancomat o la carta di credito. A parte le monetine, che non sempre ci riempiono le tasche, si può pagare il posteggio sulle strisce blu con i famosi «grattini», con schede a scalare, con dispositivi elettronici o, nei Comuni più tecnologici, si può usare lo smartphone. Ma sono pochissimi quelli che si sono messi in regola con la nuova legge, giustificandosi con le difficoltà di natura tecnica.
La normativa prevede soltanto «l'impossibilità» tecnica, quindi luoghi non raggiungibili da linee telefoniche su cui viaggiano le transazioni con le carte. E sono davvero una rarità. Ma questo non frena la pioggia di multe dei Comuni, anche se sono loro a non essere in regola.
E questo significa anche che la nuova legge ha delle carenze perché non fissa un termine inderogabile secondo il quale le amministrazioni debbano provvedere ad adeguare i parcometri. Non ci resta, quindi, che continuare a pagare il parcheggio con i vecchi strumenti, in attesa di qualche ricorso che annulli le contravvenzioni e faccia giurisprudenza.
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