Coronavirus

Parigi prenota 50mila pillole Merck anti-Covid

É già iniziata la corsa all'acquisto del farmaco che, sembra, ridurre la capacità di replicarsi del coronavirus

Parigi prenota 50mila pillole Merck anti-Covid

É già iniziata la corsa all'acquisto del farmaco che, sembra, ridurre la capacità di replicarsi del coronavirus. Un'azione inibitoria che previene le forme gravi del Covid, evitando l'ospedalizzazione e l'esito fatale della malattia che nel mondo ha fino ad ora provocato la morte di quasi 5 milioni di persone.

Non è ancora stato approvato dall'Agenzia Europea per il farmaco Ema. Anzi è appena iniziata la rolling review, la revisione continua, sull'antivirale. Ma la Francia ha deciso di scommetterci subito e ieri il ministro della Salute, Oliver Veran, ha annunciato che il suo paese ha ordinato 50 mila dosi dell'antivirale Molnupiravir di Merck.

Evidentemente in vista dell'inverno alla luce della risalita dei contagi Parigi ha scelto di puntare su un farmaco destinato soprattutto alle categorie più esposte al rischio di aggravamento. Il farmaco prodotto dall'azienda americana ridurrebbe della metà i casi gravi da Covid 19. Il ministro della Salute Olivier Veran ieri durante un'audizione in Senato ha annunciato che «50.000 dosi di questo farmaco saranno consegnate in Francia dagli ultimi giorni di novembre o dai primi di dicembre, vale a dire non appena i trattamenti usciranno dalle linee di produzione».

La sperimentazione condotta in Usa ha coinvolto circa 800 pazienti, i dettagli non sono ancora stati tutti resi pubblici. Il Molnupiravir comunque dimezzerebbe il rischio di ricovero quando viene somministrato a pazienti appena risultati positivi al Covid-19. Secondo Veran, questo farmaco potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro l'epidemia. «Ha il grande vantaggio di essere assunto in forma orale e potrebbe quindi essere utilizzato molto più facilmente rispetto ai trattamenti endovenosi come, ad esempio, quelli a base di anticorpi monoclonali», ha detto Veran. Il farmaco sarà forse più gestibile degli anticorpi monoclonali ma è comunque molto costoso.

Gli Usa per 1,7 milioni di dosi hanno pagato 1,2 miliardi di dollari: 600 euro a dose.

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