Diecimila persone in piazza, almeno 240 feriti e le dimissioni del presidente del parlamento, con il presidente della Georgia che ricorda come la Russia sia «il nostro nemico». La protesta davanti al parlamento di Tblisi per l'intervento in aula di un deputato russo ha evidenziato ancora una volta le forti tensioni che esistono fra Russia e Georgia, a 11 anni dalla guerra in Ossezia del Sud.
La protesta è scattata la scorsa notte dopo Sergei Garvrilov è intervenuto in aula. Il deputato russo era arrivato a Tbilisi per l'Assemblea interparlamentare dell'ortodossia (Iao), organismo creato dal parlamento greco nel 1993 per rafforzare i rapporti fra i deputati dei paesi di fede ortodossa. Il fatto che Gavrilov sia intervenuto in russo, dallo scranno del presidente del parlamento, ha provocato l'ira dell'opposizione. Non appena la notizia è circolata, circa 10mila persone sono scese in piazza, sventolando bandiere della Georgia, ma anche dell'Ue, e cercando poi di sfondare le barriere della polizia per fare irruzione in Parlamento. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni, idranti e pallottole di gomma. Il bilancio è stato di 240 feriti, fra cui 80 poliziotti. La protesta avviene in un contesto di tensioni interne in Georgia, con una politica sempre più polarizzata e una crescente frustrazione verso il partito di governo «Sogno georgiano». Per placare gli animi, il presidente del parlamento Irakli Kobakhidze, in carica da tre anni, ha annunciato le sue dimissioni.
La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, è intervenuta su Facebook ricordando che «la Russia è il nostro nemico e potenza occupante». «La crisi del paese e la società, lo scontro interno, non fanno bene a nessuno, eccetto la Russia. È un'arma che ben conosciamo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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