
Il World Forum Convention Centre dell'Aia non ha certo il fascino e la storia della basilica di San Pietro, ma esattamente come il 26 aprile gli occhi del mondo erano puntati dove Trump e Zelensky si sarebbero incontrati. La loro conversazione, a margine del vertice Nato, è durata una cinquantina di minuti, a distanza di sicurezza da quelle telecamere che il 28 febbraio nello Studio Ovale registrarono uno dei momenti più imbarazzanti nella storia di un bilaterale. Le aspettative erano alte, il risultato così così, anche perché Zelensky ha parlato con il tycoon dopo aver scoperto che l'Alleanza Atlantica manterrà Kiev a distanza di sicurezza. Il presidente ucraino porta a casa forse una fornitura di missili Patriot e intercettori, e la garanzia che Trump farà il possibile per convincere Putin a fermare l'aggressione.
Il resto è narrazione, sono frasi a effetto, il dress code total black e più sobrio per Zelensky, e lo show verbale e mimico di Trump. Per l'inquilino della Casa Bianca Putin "è un uomo che è stato ingannato. Sono convinto che vorrebbe porre fine alla guerra, ma potrebbe avere ambizioni territoriali che vanno oltre l'Ucraina". Il tycoon ha ammesso che la sua promessa iniziale di fermare l'invasione russa in 24 ore era "sarcastica" e che "è più difficile di quanto la gente possa immaginare". Zelensky da parte sua ha definito l'incontro "lungo e significativo. Abbiamo affrontato tutte le questioni importanti, e discusso di come raggiungere il cessate il fuoco, una pace autentica e di come proteggere la nostra gente". Sulle questioni di campo ha fatto sapere di aver argomentato "dell'acquisto di sistemi di difesa aerea americani per proteggere le nostre città, la nostra popolazione, le nostre chiese e le nostre infrastrutture. L'Ucraina è pronta ad acquistare attrezzature e a sostenere i produttori di armi americani. L'Europa può dare il suo contributo. Abbiamo anche discusso di una possibile coproduzione di droni. Possiamo rafforzarci a vicenda. Putin? Non sta vincendo".
Trump tuttavia l'ha in parte smentito: "Sulle armi vedremo, non ho parlato con lui di un congelamento della guerra, ma penso che sia il momento giusto per fermarla. Forse parlerò con Putin. Mi ha offerto aiuto sull'Iran, gli ho detto che ho bisogno di una mano sulla Russia". Ha osservato che Zelensky "sta combattendo una battaglia difficile, ma sta ottenendo successo". Trump ha anche menzionato le pesanti perdite al fronte: "La scorsa settimana sono morti circa 7mila soldati, russi e ucraini. È una vera follia". Come riporta Bloomberg, prima del vertice Trump aveva affermato che la situazione in Ucraina "è fuori controllo" e che "bisogna fare qualcosa al riguardo".
Per Alena Getmanchuk, ambasciatrice ucraina presso la Nato, Zelensky "ha tirato fuori dall'incontro il massimo che poteva. Ritengo il bilatetale molto positivo rispetto agli scenari di poche settimane fa". Mentre il capo dell'ufficio presidenziale Yermak ha pubblicato sul suo Telegram un'emoji con bandiere ucraina e americana e una stretta di mano.
Al termine del vertice Nato il presidente ucraino ha avuto un incontro con i leader di Italia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, e con il segretario generale Nato Rutte, ottenendo garanzie sulla difesa, anche a fronte dei brutali
attacchi di Mosca contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia con nuove sanzioni. "È necessario che la Russia dimostri di volersi impegnare seriamente nei colloqui", si legge nella nota di Palazzo Chigi.