La partita Quirinale è alla portata del centrodestra. "Mancano 60 voti"

Con 450 elettori la coalizione è in pole. Giacomoni: "L'importante è essere uniti"

La partita Quirinale è alla portata del centrodestra. "Mancano 60 voti"

Silvio Berlusconi al Quirinale. L'idea galvanizza Forza Italia - e le cifre dei suoi sondaggi - ma ottiene nuovi consensi anche nel resto del centrodestra. Delle elezioni per il presidente della Repubblica si è parlato anche a Erba, alla due giorni organizzata dal coordinamento lombardo (guidato da Massimiliano Salini) e dedicata alla transizione post-Covid.

Sulla questione Colle si è soffermato Sestino Giacomoni, deputato di Fi che coordina i coordinatori regionali degli azzurri. «Sembrerebbe impossibile, ma non lo è - ha detto - Il centrodestra a oggi ha 450 grandi elettori. Ne mancherebbero meno di 60. Allora innanzitutto occorre essere molto uniti e compatti noi di Forza Italia. Ovvio che poi dobbiamo tenere unito tutto il centrodestra». Con gli alleati - lo dico sempre - dobbiamo essere distinti ma non distanti - ha aggiunto - La partita della vita si giocherà in Parlamento tra 2 mesi, la dobbiamo giocare e la possiamo vincere». «Da parte di tutti noi è un impegno politico oltre che morale - ragiona Giacomoni - Lo dobbiamo al presidente Berlusconi, che oggi è il candidato più forte, più credibile e più autorevole. Ma giocarla è anche un nostro interesse, perché se il presidente Berlusconi andasse al Quirinale Forza Italia salirebbe al 30% e tornerebbe ad essere il primo partito italiano. Con la sua elezione scatta una scintilla per tutto il partito, basti vedere cosa è successo ai sondaggi di Fi alla sola ipotesi di Berlusconi al Quirinale, siamo saliti ben oltre il 10,4%. Quindi da oggi in poi il nostro obbiettivo è chiaro dobbiamo marciare tutti uniti in direzione del Quirinale».

Le ipotesi riportate dalle cronache sono varie ovviamente, ma anche per la ministra del Sud Mara Carfagna la candidatura del fondatore di Forza Italia ha piena cittadinanza: «Ad oggi questa disponibilità di Berlusconi non c'è - ha premesso alla Festa dell'Ottimismo organizzata dal Foglio - Parliamo di una delle personalità più influenti della storia recente del nostro Paese, che avrebbe anche le carte in regola per ambire alla candidatura a presidente» ha aggiunto la ministra, prima di precisare che «in ogni caso dovrebbe essere una personalità condivisa e non sarebbe male se si ragionasse del nome di una donna».

Strano semaforo verde invece, da Fdi, e in particolare dal governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio - e si sa che al voto per il Quirinale partecipano i delegati delle Regioni scelti dai Consigli: «Il centrodestra ha una candidatura unica sul Quirinale, il nome è Silvio Berlusconi - ha detto Marsilio - L'unica condizione che ha posto il mio partito è avere un piano B».

Questa «condizione» però, comprensibilmente, suscita qualche sorpresa nel movimento azzurro, dove

filtra una certa irritazione: se si cercano «piani B» - insomma - questi «piani B» potrebbero riguardare la tenuta stessa della coalizione. «L'unico piano B per noi è quello della B di Berlusconi» taglia corto Giacomoni.

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