I politici ci tengono a farlo sapere. Anche loro, per quanto possibile, restano a casa per fermare il Coronavirus. E lo dicono a tutti con un post su Facebook, una fotografia su Instagram e durante i collegamenti televisivi con i talk show. Si esce il meno possibile, in Parlamento si fa strada l'idea del voto elettronico a distanza, e molti leader stanno trascorrendo più tempo con la famiglia. Come Carlo Calenda, ex ministro, fondatore del movimento Azione ed Europarlamentare. Impossibilitato già da giorni ad andare a Bruxelles, si sta dedicando alle incombenze paterne. Domenica sera su Facebook ha postato la foto di un tavolo affollato da un risiko e da un castello fatto con le costruzioni per bambini. Commento laconico, anche per allentare la tensione dei bollettini della Protezione Civile: «Sono solo le 17 e 30 del primo giorno di chiusura a casa. Tenere a freno le bestie è più duro che gestire una crisi aziendale...». Calenda, ancora lui, lunedì mattina ha suonato la campanella virtuale per le lezioni a casa dei due figli: «Ridateme Bruxelles», l'amara constatazione.
E poi c'è la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni con il suo gatto Martino. Il micio ha fatto irruzione mercoledì durante un collegamento con la trasmissione di Rete 4 Fuori dal Coro. Risate in studio e un attimo di leggerezza quando il felino è passato sopra la scrivania della Meloni.
A strapparci un sorriso in queste giornate complicate non poteva mancare la saga familiare di Alessandro Di Battista. L'ex deputato grillino, tornato da poco dall'ennesimo viaggio, ha annunciato così su Instagram l'arrivo di un nuovo bambino per lui e la compagna Sahra: «Anche una sera di qualche mese fa... siamo rimasti a casa... ». Mercoledì invece si è dedicato al primogenito Andrea, pubblicando una foto «armato» di forbice: «Si resta a casa e si impara a tagliare i capelli», ha scritto Dibba.
Ma sta cambiando in toto la modalità di comunicazione sui social dei politici. Non più uffici con dietro bandiere, abiti e cravatte nell'armadio in attesa di tempi migliori. Lo sfondo dei video è la classica libreria, l'abbigliamento è casual. Così nel caso del leader di Italia Viva Matteo Renzi e degli azzurri Mariastella Gelmini e Maurizio Gasparri. Da un ambiente simile si è collegato ieri a L'Aria che Tira su La7 il renziano Luigi Marattin. Che, avvolto in un maglione con la zip e la maglietta della salute in bella vista, ha litigato con un medico dell'Ospedale di Pavia.
Il segretario dem Nicola Zingaretti, in quarantena perché colpito dal virus, si tiene in contatto con il mondo attraverso i video che condivide sui social dalla sua camera. Stesso discorso per il governatore del Piemonte Alberto Cirio di Forza Italia. In assetto da guerra i presidenti di Lombardia e Veneto, i leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia. Entrambi sempre in ufficio e al telefono dalla prima linea del fronte.
Diverso lo stile del deputato Pd Matteo Orfini. Che non pubblica foto ma racconta la nuova quotidianità scrivendo sul suo profilo Facebook di aver fatto la carbonara per tirare su l'umore e consiglia film da vedere in tv.
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