Partiti di maggioranza al fianco del premier. Adesso si cerca la quadra con i governatori

Letta e Conte favorevoli, Salvini non chiude. Meloni contraria: va ripristinata la pienezza dei diritti. Si valuta un incontro con le Regioni

Partiti di maggioranza al fianco del premier. Adesso si cerca la quadra con i governatori

Il dibattito sulla necessità o meno di prolungare lo stato di emergenza ha prodotto un annuncio di Palazzo Chigi. Già oggi potrebbe essere convocato un Consiglio dei ministri dove presentare ufficialmente il prolungamento dello stato di emergenza. Se ne discuterà, spiegano, in maniera collegiale, ma è altamente probabile che i ministri risponderanno favorevolmente alla proposta di Draghi. Ed è anche possibile che il governo convochi i rappresentanti delle Regioni prima di annunciare la misura.

«Deve parlare la scienza - aveva detto un paio di giorni fa il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani - Queste decisioni non hanno un colore politico. Lo stato d'emergenza non è né di destra né di sinistra». I dati che lo stesso Draghi e il ministro Speranza porteranno al tavolo, uniti al parere dei membri del Comitato tecnico scientifico, potrebbero togliere ogni dubbio. E i partiti di maggioranza, infatti, già ieri hanno aperto la strada che intende percorrere l'esecutivo.

Il segretario Enrico Letta è stato il primo e il più deciso sostenitore del prolungamento di questa misura eccezionale. «Dobbiamo tenere la guardia alta, la proroga dello stato di emergenza è necessaria - dice il segretario del Pd - per evitare di trovarci come l'Olanda, l'Austria o la Germania e il Governo deve annunciarla rapidamente. I nostri dati sui contagi sono di tenuta ma di crescita. Lo stato di emergenza è la condizione fondamentale per andare nella direzione della sicurezza e della tranquillità». Anche il Movimento Cinquestelle è orientato per l'accettazione del provvedimento. E ieri lo stesso Conte ne ha parlato con il premier. «Il nostro Movimento - spiega il leader grillino - si rimette, come ha sempre fatto, alla valutazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico. Però è chiaro che rispetto alla curva epidemiologica e a una variante che appare molto contagiosa, ci sembra necessario pervenire alla proroga dello stato di emergenza». Per Conte è sicuramente positivo che il governo arrivi a questa decisione in tempi stretti.

Oltre al parere favorevole di Forza Italia e di Italia viva, poi, si registra anche il consenso già promesso da Liberi e Uguali (rappresentato in Consiglio dei ministri proprio dal titolare della Sanità, Roberto Speranza). «È fondamentale continuare con comportamenti responsabili collettivi e personali - commenta il capogruppo LeU a Montecitorio, Federico Fornaro - Sì allo stato di emergenza se necessario. La salute degli italiani viene prima di tutto».

Non chiude la Lega. Salvini si mostra prudente e aspetta di vedere l'evidenza dei dati. Di fronte ai quali, ovviamente, il Carroccio farà la sua parte. Già Luca Zaia, sostenitore delle misure fin qui perseguite dal governo, si è mostrato prudente dicendo di voler aspettare i dati delle prossime settimane, mentre il suo collega di partito Massimiliano Fedriga addirittura esprime netta contrarietà. «È possibile - spiega quest'ultimo - prendere provvedimenti mirati, svincolati dallo stato d'emergenza». Tesi che potrebbe riproporre nell'incontro con Darghi. «Uscire da questa idea dello stato di emergenza pure psicologicamente farebbe star bene» gli fa eco il suo collega Zaia. Sul fronte delle Regioni, poi, si registra anche la posizione del suo collega Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna. L'esponente del Pd si dichiara decisamente favorevole al prolungamento dello stato d'emergenza. «La gestione della pandemia - spiega - non può dipendere da convenienze politiche o di partito». E ricorda che tutte le decisioni assunte dal governo sono state recepite subito dalle Regioni. «D'altronde - aggiunge Bonaccini - lo stato d'emergenza garantisce rapidità d'intervento, indispensabile in questa situazione».

Fuori dalla maggioranza di governo, invece, la posizione di

Fratelli d'Italia si distingue nettamente. E lo fa con un atto di accusa senza attenuanti. «Bisogna riuscire a combattere la pandemia ripristinando la pienezza dei diritti individuali e democratici» commenta la leader Giorgia Meloni.

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