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"Il futuro è dei patrioti": Meloni tuona contro ​Big Tech e "potentati"

Giorgia Meloni ospite d'onore nella convention sul futuro del patriottismo. Il leader di Fdi disegna la sua visione per il domani: "Lotterò per un'Europa delle persone"

"Il futuro è dei patrioti": Meloni tuona contro ​Big Tech e "potentati"

I conservatori hanno deciso che è arrivato il tempo d' interrogarsi sull'avvenire del patriottismo. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia e dell'Ecr Party, ed il leader di Vox Santiago Abascal sono stati i principali protagonisti dell'evento organizzato per la serata odierna dallo stesso Ecr. L'Europa e gli Stati Uniti raccontano di scenari in evoluzione. Gli States, nello specifico, hanno modificato il loro posizionamento politico, consegnando la Casa Bianca a Joe Biden e bocciando l'ipotesi di secondo mandato per Donald Trump, che del sovranismo è di sicuro un esponente di rilievo. L'iniziativa, che è intitolata appunto "Il futuro del patriottismo, in Europa e negli Stati Uniti", si è svolta in Spagna, a Barcellona, ed è stata trasmessa via web.

Oltre alla Meloni e ad Abascal, il programma prevedeva che a parlare fossero pure Ted R.Broumond della Heritage Foundation, Mattias Karlsson, in qualità di deputato ed ex vertice dei Democratici Svedesi, Grover Norquist, che presiede Americans for tax Reform, Ignacio Garrica, che siede in Parlamento per Vox, Jorge Buxadè, che è un eurodeputato del partito guidato da Santiago Abascal e José Antonio Kast, che è il vertice del Partito Repubblicano del Cile. Le elezioni americane si sono appena svolte, mentre quelle per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e Bruxelles risalgono ad appena due anni fa. Buxadè ha introdotto l'evento, confidando nel fatto che questa sia solo la prima occasione di confronto, schierandosi sin da principio contro la dittatura del pensiero unico. Buxadè, dallo studio spagnolo, in cui era presente anche la Meloni, ha spiegato come questo fosse anche il giorno del compleanno del leader di Fdi e dell'Ecr.

La prima parte della serata è stata dedicata al confronto tra globalismo e sovranismo. Gli accenti sono stati posti sui social network e sulla loro gestione, con la sottolineatura di come alcune aziende private abbiano di fatto "silenziato" la "presenza pubblica del leader politico più importante". Il tema in questi giorni è molto dibattuto. "Chi non ha paura di che cosa è - introduce la Meloni - non ha mai paura di rispondere alle domande". Il leader dell'Ecr esordisce affrontando il tema della "profondità" delle posizioni politiche, che in questo periodo tenderebbero, non per volere dei conservatori, alla semplificazione. Per quanto riguarda il blocco social subito da Trump, la Meloni ha condannato con fermezza la violenza dei fatti di Capitol Hill.

Il leader di Fdi ha attaccato però le big tech perché già in campagna elettorale "si permettevano di sindacare" sui contenuti social di Trump. Il blocco social, insomma, non sarebbe una conseguenza dei fatti di Capitol Hill, ma avrebbe origine in un dissidio antico, che sarebbe corroborato dai finanziamenti che certe aziende della Silicon Valley hanno inoltrato in favore di Biden. La Silicon Valley, in buona sostanza, sarebbe stata parte della partita. La Meloni ha citato una proposta di legge del governo polacco mediante cui, nel caso di oscuramento social di contenuti che tuttavia non violano la legge polacca, le società di social network verrebbero punite attraverso delle sanzioni. Questa esigenza di regolarizzare alcune attività dei social è stata condivisa dagli altri ospiti della serata.

Sul futuro la Meloni non ha dubbi: "è dei patrioti", tuttavia "ci sarà parecchio da combattere", ha aggiunto, rimarcando come sia in atto una vera e propria offensiva contro le "cose di buon senso", ossia le posizioni sostenute dai conservatori. E ancora: "Ci sono grandi potentati, grandi concentrazioni economiche che operano per interesse e che operano tramite pezzi di politica, mainstream, stampa e cultura - occupano quello che serve a formare la vita delle persone - per difendere i loro interessi". Il leader dell'Ecr ha presentato l'esempio dell'immigrazione incontrollata: in quel caso il vero interesse sarebbe quello di abbassare le retribuzioni, livellando al ribasso gli stipendi. La Meloni si è scagliata contro il governo giallorosso per la reintroduzione della dicitura "Genitore 1-Genitore 2", un atto che farebbe parte di un attacco complessivo all'identità. "Questi poteri sono molto molto forti - ha dichiarato la Meloni, parlando degli avversari dei conservatori - ma in democrazia il potere più forte è il popolo", ha notato.

Sull'avvenire dell'Europa, la Meloni ed Abascal concordano, così come su buona parte dei focus affrontati nel corso della iniziativa. Il vero europeista, per la Meloni, è colui che mette in discussione le attuali politiche della Unione europea: "Credo che la crisi pandemica abbia fatto vedere benissimo cosa manca all'Ue: visione, coraggio... . Poi la critica: "L'Ue si occupa delle cose microscopiche, ma non riesce ad occuparsi delle grandi materie". "L'Ue - ha detto la Meloni - si è occupata della grandezza delle vongole da pescare nei singoli mari, ma non aveva un comune piane pandemico. L'Ue dovrebbe per il presidente dell'Ecr difendere le sovranità nazionali dei singoli Stati, per preferire interventi comuni sui macro-temi, quali quelli legati alla geopolitica. E il Recovery Fund? "Una grande occasione, ma ha delle condizionalità per cui nel Parlamento europeo ci siamo dovuti astenere...". L'Europa che la Meloni ha in mente è dunque un contesto "plurale", "una Compagnia come nella Compagnia dell'Anello", ha continuato citando Tolkien - . "Io combatterò per un'Europa delle persone", ha chiosato.

Santiago Abascal l'ha chiamata "l'unica Europa possibile". Quella, per esempio, fondata sulla difesa delle frontiere. Il terzo ed ultimo "blocco" della serata era dedicato all'analisi della replica da fornire alla offensiva dei progressisti nei confronti della identità. La Meloni si è soffermata sul fatto che le persone per il globalismo dovrebbero essere "dei prototipi": "Chi finanzia? Sempre gli stessi. Coloro che finanziano le Ong del Mediterraneo finanziano pure le campagne per l'indipendenza della Catalogna. Perché? Il principio è antico: divide et impera...".

Separare gli Stati nazionali servirebbe quindi a ridurre la sovranità, mentre con lo stesso filone dell'attacco alla identità andrebbero interpretati i finanziamenti per l'ideologia gender: "La grande questione economica che invece dovremmo affrontare è quello della natalità, però nel Recovery Fund il tema non c'è...". Il leader di Fratelli d'Italia ha concluso citando a sua volta Tolkien, che a Faramir, ne Il Signore degli Anelli, fa pronunciare questa frase: "Non amo la spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la sua gloria. Amo solo ciò che difendo...".

Una delle domande della stampa era centrata sull'Italia: la Meloni si è augurata che, nel caso il governo Conte bis lunedì dimostrasse di non avere i numeri per poter andare avanti, gli italiani possano tornare al voto.

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