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Dal patron della F1 al re dei giocattoli. Ecco i nuovi 25 Cavalieri del lavoro

La siciliana Riolo: "Dedicato a chi ha il dovere come scopo"

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C'è l'inventore dei giochi educativi e il fenomeno della Formula Uno, l'uomo che con coraggio ha voluto trasformare gli interessi familiari e chi ha fatto del caffè napoletano qualcosa di più di un semplice culto. Le storie dei nuovi venticinque Cavalieri del Lavoro - quelli insigniti dal capo dello Stato - sono un viaggio nel genio italico. Lo stesso genio che - si sa - è anche se non soprattutto prassi. Dal 1901 a oggi, ne sono stati nominati ben 639. Il merito e l'onestà sono da sempre le qualità di cui si tiene conto per le designazioni. Le scelte di Sergio Mattarella sono arrivate dopo una proposta ufficiale partita dal ministero del Made in Italy, che è presieduto da Adolfo Urso (Fdi), e dal ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, capeggiato da Francesco Lollobrigida (Fdi). Tra gli insigniti, spiccano, almeno sotto il profilo della mediaticità, Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula Uno, dopo una lunga carriera in Ferrari, Audi e Lamborghini; Giovanni Clementoni, patron dell'azienda che ha creato per i bambini una sintesi tra il gioco e lo sviluppo dell'intelligenza; Carlo Pesenti, membro della dinastia di Italcementi che - come scritto da Forbes qualche tempo fa - ha puntato tutto sull'economia reale; Massimo Renda, presidente di quel Caffè Borbone che non ha bisogno di troppe presentazioni. Ma ogni Cavaliere ha il suo portato e la sua unicità. La siciliana Iolanda Riolo, palermitana laureatasi alla Bocconi, è a capo di società di automotive. Tra i brand rappresentati, Audi, Ducati, Toyota, Volvo, Opel, Mercedes e Smart. La Riolo, per la nomina, ringrazia la sua famiglia e tutti coloro che hanno il solo scopo di «fare bene il nostro dovere». È lo stesso spirito che anima ogni Cavaliere. L'elenco è lungo. Da Mariella Amoretti, protagonista indiscussa dell'industria armatoriale, a Maria Grazia Cassetti, storica azienda di orafi fiorentini in grado di fare invidia a tante realtà internazionali. L'Italia, su base regionale, è ben distribuita.

Poi Fabrizio Parodi, Rosa Maria Luisa Cassata, Cristina Crotti, Stefania Triva, Mario Alberto Pedranzini, Enrico Grassi, Marco Galliani, Averardo Orta, Roberto Danesi, Armando De Nigris, Piernicola Leone De Castris e Francesco Paolo Valentini, Bruno Vianelli, Gregorio Chiorino, Giovanni Laviosa, Arnaldo Manini, Mario Basutti e Pierluca Impronta.

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