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La Meloni vuole un patto tra popolari e populisti: "Così rilanciamo l'Europa"

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, annuncia l'ingresso nel gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti (Ecr) e annuncia il progetto di una "grande alleanza" tra popolari e populisti al parlamento europeo

La Meloni vuole un patto tra popolari e populisti: "Così rilanciamo l'Europa"

"Visegrad è il modello più realistico e più serio di come si deve stare in Europa”. A dirlo è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ieri ha annunciato l’adesione del suo partito al gruppo dei Conservatori e Riformisti europei guidati dal Pis, il partito di governo polacco.

Una mossa studiata in vista delle prossime elezioni europee di maggio 2019, “per difendere l'identità dei popoli europei, le nostre radici classiche e cristiane, la famiglia tradizionale e la sovranità degli Stati nazionali”. Una data, quella del 26 maggio prossimo, che per la Meloni rappresenterà uno “spartiacque per il futuro dell'Europa”.

No all’ingresso nel gruppo sovranista di Matteo Salvini e Marine Le Pen, quindi. "Ci differenzia il fatto che noi abbiamo una idea chiara di cosa non funziona in Europa ma anche di quello che va cambiato, il nostro modello è quello di una confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su grandi materie e poi sono liberi di autodeterminarsi”, chiarisce la leader di Fratelli d’Italia. Ma la strategia, ha aggiunto, è quella di costruire un ponte tra “loro” da una parte e un Ppe a trazione Orbán dall'altra. “Una grande alleanza”, la definisce, che raggrupperà tutte le forze conservatrici al Parlamento europeo.

L’obiettivo del patto tra popolari e populisti è quello di “rafforzare il polo sovranista”, conferma la leader di Fratelli d’Italia in un’intervista al quotidiano Libero, “confinando per sempre la sinistra e Macron fuori dalle stanze dei bottoni europei”. Su questo, ammette, c’è una distanza siderale con parte degli alleati di Forza Italia, ma l’auspicio, precisa “è che il Ppe abbandoni definitivamente l'abbraccio mortale con la sinistra”.

Ma se a Strasburgo la Meloni è pronta all’asse con Salvini, diversa è la questione sul piano nazionale. Il decreto sicurezza? “Purtroppo il regolamento del Senato impedisce di votare il provvedimento separato dalla fiducia e quindi ci asterremo”, annuncia. Il motivo, chiarisce, è che il M5S è una “forza di sinistra”. E smentisce le voci che davano per imminente un ingresso di Fratelli d’Italia nella maggioranza nel caso di espulsione dei dissidenti grillini. “Non siamo interessati ad entrare in maggioranza per qualche strapuntino”, precisa la Meloni che annuncia di voler continuare con una “opposizione patriottica, votando a favore dei provvedimenti utili e contro quelli dannosi”.

E sul futuro del governo gialloverde preconizza: “Cadrà solo quando sarà pronta un'alternativa credibile”.

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