Semmai fosse servita una dimostrazione che l'ambiente viene usato come scusa da alcuni attivisti e movimenti per realizzare disordini e azioni illegali, la conferma è arrivata dalle manifestazioni degli anarchici di questi giorni. Tra i partecipanti al presidio fuori dal carcere di Opera per Alfredo Cospito, c'era anche Simone Ficicchia, l'esponente di Ultima Generazione per cui è stata chiesta la sorveglianza semplice a causa della sua partecipazione a una serie di azioni come il lancio di vernice alla Scala di Milano lo scorso dicembre. Dopo aver espresso la solidarietà a Cospito «contro un regime assolutamente inumano come quello del 41 bis e dell'ergastolo ostativo», Ficicchia ha spiegato che anarchici e ambientalisti hanno «idee diverse su come si portino avanti le lotte ma c'è una totale unità rispetto a quello che sta succedendo ad Alfredo e a ogni lotta che sta accadendo in questo Paese». Parole che testimoniano la vicinanza tra il mondo anarchico e l'ambientalismo radicale che, insieme a collettivi, centri sociali e altre realtà dell'estrema sinistra, costituiscono un blocco unico con il chiaro intento di destabilizzare lo Stato e le istituzioni. Nonostante certa stampa liberal sostenga che la destra segue sul caso Cospito la stessa traccia portata avanti con i rave e gli ambientalisti radicali per giustificare misure securitarie, è vero il contrario, ovvero l'esistenza di una saldatura tra questi mondi.
D'altro canto l'anarchismo verde (o anarco ambientalismo) ha una lunga storia. Già negli anni '70 esisteva un coordinamento internazionale di anarchici verdi chiamato Green Anarchist International Association che nel 2002 ha elaborato un manifesto eco-anarchico. Un filone più violento è quello rappresentato dall'eco-terrorismo nato negli anni Ottanta negli Stati Uniti con Earth First! e poi evolutosi in Earth Liberation Front (Fronte per la Liberazione della Terra, ELF) fondato nel 1992 in Gran Bretagna.
Anche in Italia nei decenni passati sono sorti movimenti eco-anarchici a partire dalle lotte antinucleari ma il salto di qualità è avvenuto con il movimento NO TAV in cui il mondo anarchico ha assunto un peso consistente nelle proteste in Val di Susa.
Già nel 2012 la Procura di Bologna aveva disposto un blitz contro gli anarco-ambientalisti con perquisizioni effettuate dai Carabinieri del Ros e dai Comandi Provinciali competenti in diverse Regioni italiane e in Germania a carico di 21 persone ritenute responsabili di una serie di incendi e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo. È invece di inizio gennaio di quest'anno l'arresto a Torino di un anarco-ambientalista che, secondo la Procura, stava preparando attentati nei parchi e in metropolitana.
Giustificare o, peggio ancora avallare, le azioni di chi usa la scusa dell'ambiente per compiere azioni illegali, rischia di portarci su una china pericolosa avvicinando ancora di più i movimenti anarchici con l'ambientalismo radicale.
Certo, non si può mettere sulle stesso piano gettare vernice su un edificio e compiere un attentato ma non stupisce la presenza di uno dei militanti di Ultima Generazione (a suo dire a titolo personale) nei presidi pro Cospito perché, come detto da Ficicchia, i metodi sono diversi ma sugli intenti c'è unità.
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