New York Sale il livello di allerta per il coronavirus negli Usa. Il numero di casi ha superaato quota 170 in 15 stati, la maggior parte in quello di Washington, sulla costa occidentale del Paese, dove si sono già registrate dieci vittime. Primo decesso anche in California (11° a livello nazionale), con le autorità sanitarie che parlano di 35 persone attualmente risultate positive ai test. Mentre a New York i casi accertati sono 22. Il sindaco Bill de Blasio ha detto agli abitanti della Grande Mela che «avremo molti casi» di coronavirus: «Vogliamo che i cittadini siano preparati e vigili, ma non allarmati». California, Washington e Florida intanto hanno dichiarato lo stato di emergenza.
E una nave da crociera con migliaia di persone a bordo è stata bloccata ieri sera davanti alle coste del Golden State dopo che 11 passeggeri e 10 membri dell'equipaggio hanno mostrato sintomi del virus. Le autorità hanno ritardato il rientro nel porto di San Francisco della Grand Princess, proveniente dalle Hawaii, per effettuare i test sulle persone che potrebbero essere malate.
A Seattle, una delle aree più colpite dall'emergenza, l'amministrazione cittadina ha deciso di chiudere le scuole per due settimane. A New York invece il governatore Andrew Cuomo ha annunciato la chiusura temporanea delle scuole legate ai casi accertati nello stato.
Ai quattro angoli del Paese gli americani stanno affollando supermercati e farmacie per fare incetta soprattutto disinfettanti per le mani, le cui vendite sono cresciute del 619% nell'ultima settimana. Il grande timore degli americani, tuttavia, riguarda soprattutto la preoccupazione dei costi per curarsi. Secondo alcune indiscrezioni, per far fronte alla situazione la Casa Bianca sta considerando la possibilità di ricorrere ad un programma nazionale per i disastri naturali per pagare gli ospedali e i medici che curano pazienti senza l'assicurazione sanitaria (nel 2018 circa 27,5 milioni erano privi copertura, pari all'8,5% della popolazione). Il vice presidente Mike Pence, responsabile della task force incaricata di fronteggiare l'epidemia, ha spiegato che «il rischio negli Usa di contrarre il coronavirus resta basso se si è in buona salute», sottolineando come non ci sia bisogno di comprare le mascherine. «Bastano le pratiche di buon senso», ha aggiunto. Mentre il presidente Donald Trump, in un'intervista a Fox, ha contestato il tasso di mortalità del 3,4% di cui parla l'Organizzazione Mondiale della Sanità, definendolo un «numero falso». «È una mia impressione basata sulle conversazioni che ho avuto con molta gente», ha precisato, osservando come molte delle persone che si ammaleranno «si riprenderanno rapidamente, senza neanche vedere il medico».
Nel frattempo sta scatenando
diverse polemiche oltreoceano una mappa mandata in onda dalla Cnn che indica l'Italia come l'epicentro del focolaio del virus, dalla quale partono una serie di frecce dirette verso i paesi nei quali è arrivato il contagio.
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