
Le auto e i camion in coda per lasciare Gaza City aumentano di ora in ora. La gente ha paura, prende quattro cose e parte, dando retta agli appelli. Dopo che l'esercito israeliano ha esortato a un'evacuazione totale, in vista della prevista offensiva ampliata nella città settentrionale, il numero delle persone dirette verso il confine è in aumento anche se non si tratta di una vera e propria fuga di massa. In tasca hanno i volantini che l'esercito ha distribuito per le strade e che è stato pubblicato su X dal portavoce dell'Idf in lingua araba Avichay Adraee.
Secondo l'esercito israeliano e le Nazioni Unite, nell'area di Gaza nord attorno a Gaza City vive circa un milione di palestinesi, circa la metà della popolazione totale di 2,1 milioni. Al 7 settembre Site Management Cluster, coalizione di agenzie umanitari che monitorano i movimenti nel nord di Gaza, ha segnalato circa 50mila spostamenti verso sud. Un numero simile riguardava spostamenti interni al nord. I dati si basano su testimonianze oculari, post sui social media e informazioni dai partner sul terreno, poiché l'accesso al nord di Gaza è limitato.
Decine di palestinesi, inclusi medici e personale sanitario, hanno invece preso parte a una protesta a Gaza City contro gli ordini israeliani di evacuazione. "Non lasceremo mai la nostra terra, gli operatori sanitari non se ne andranno e chiediamo protezione" ha dichiarato Muneer al-Boursh, direttore generale del ministero della Sanità di Gaza. L'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha dichiarato che molte famiglie non possono evacuare nemmeno volendo, perché i centri di accoglienza sono sovraffollati e perché spostarsi a sud può costare oltre mille dollari, una spesa proibitiva per molti. Chi può spende tanto per avere un "passaggio" sulle auto di cittadini gazawi e mettersi in salvo.
Estremamente preoccupato per la situazione Papa Leone XIV che ha parlato di "notizie veramente gravi", in riferimento al bombardamento di Israele a Doha. "Tutta la situazione è veramente grave". "Non sappiamo dove vanno le cose (...) dobbiamo pregare tanto e continuare a lavorare, cercare, insistere sulla pace" ha dichiarato il Pontefice.
Quanto all'ordine immediato di evacuazione da parte di Israele ai residenti di Gaza City, nel nord della Striscia, in vista di un'escalation delle operazioni militari, il Papa ha spiegato di aver provato a contattare il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli. "Ho cercato di chiamare adesso il parroco, non ho notizie" ha detto Leone XIV, aggiungendo: "Stavano bene certamente, però dopo questo nuovo ordine non sono sicuro".