Enrico Letta sembra avere un'unica strategia per questa campagna elettorale: tessere una trama narrativa che etichetti gli avversari come impresentabili. L'ennesima polemica è scaturita da un'intervista che il segretario dem ha rilasciato alla Cnn: «Non è un problema solo di discorsi - ha fatto presente il vertice del Pd alla rete statunitense -, ma delle loro scelte a livello europeo: hanno votato contro tutte le direttive e le leggi europee sul cambiamento climatico e non hanno sostenuto il Recovery Plan». Giorgia Meloni, che non è disposta a subire, ha rispedito subito le accuse al mittente: «La differenza tra la sinistra italiana e i patrioti italiani? Semplice, i patrioti difendendo sempre l'Italia, la sinistra va in giro a screditare la nazione per difendere il proprio tornaconto», ha esordito via social network il presidente di Fdi. Il tema posto dall'ex ministro della Gioventù ha riguardato proprio il contenuto delle dichiarazioni dell'ex premier alla televisione americana: «Enrico Letta, segretario del Pd, utilizza la sua intervista alla Cnn non per parlare bene della sua Patria, o almeno del suo programma - ha incalzato la Meloni - , ma per lanciare allarmi e menzogne su Fratelli d'Italia dicendo che in caso di vittoria del centrodestra sarà la catastrofe in Italia e in Europa». Poi è arrivata la stoccata: «A Letta- ha chiosato l'ex vicepresidente della Camera dei deputati - non importa se così facendo danneggia l'Italia, la sua unica preoccupazione è tutelare il sistema di potere della sinistra italiana. Siamo fieri di essere l'alternativa politica a questa gente». Dal canto suo, l'inquilino del Nazareno ha voluto rincarare la dose: «Meloni - ha scritto su Twitter il numero uno del Pd - mi accusa di screditare l'Italia all'estero perché espongo con i fatti le scelte del suo partito in Europa. Nello stesso giorno lei parla di obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori». Nell'intervista alla Cnn, l'ex premier si era detto preoccupato anche in relazione al quadro continentale e geopolitico: «In Europa i loro alleati sono Marine le Pen in Francia Orbàn in Ungheria, cioè partiti e leader che non vogliono un'Europa più integrata ma più debole», aveva aggiunto.
Tra coloro che sono intervenuti tra le fila di Fratelli d'Italia, anche la parlamentare Wanda Ferro: «La posizione atlantista di Giorgia Meloni è stra-condivisa da tutti noi di Fratelli d'Italia e ha visto un gruppo compatissimo all'interno della Camera. Su questo tema - ha argomentato all'Adnkronos - abbiamo fatto la differenza, non tanto nei numeri quanto nella compattezza di scelte e di visioni non soltanto ritenendole giuste ma dando la dimostrazione di ciò che dicevamo. Voglio ricordare la risoluzione di Fratelli d'Italia che ha tolto dall'impasse il governo Draghi e la sua maggioranza».
Sulla propaganda del Pd e del Terzo Polo, poi, la Ferro ha aggiunto quanto segue: «Questa è una campagna elettorale in cui c'è un centrosinistra, e qualcos'altro che non saprei definire, che pensa solo a demonizzare l'avversario con i soliti temi anacronistici che tornano in ogni campagna elettorale».
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