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Il Pd si spacca a Bruxelles. Si profilano nuovi addii

A Bruxelles il gruppo degli eurodeputati Pd rischia di spaccarsi dopo la sterzata radicale e filo Cgil imposta dalla segretaria Elly Schlein.

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A Bruxelles il gruppo degli eurodeputati Pd rischia di spaccarsi dopo la sterzata radicale e filo Cgil imposta dalla segretaria Elly Schlein. Le avvisaglie sono arrivate mercoledì scorso, con la votazione al Parlamento europeo della risoluzione, presentata dalla delegazione Pd, per spingere la Commissione a prevedere l'istituzione di una imposta dell'Unione sui patrimoni di «individui e famiglie» in chiave di contrasto delle disuguaglianze. La risoluzione è stata bocciata a larghissima maggioranza. Ma nella delegazione Pd si è aperta la crepa: 4 europarlamentari hanno votato in dissenso al gruppo. Patrizia Toia, Irene Tinagli e Achille Variati si sono astenuti, Mercedes Bresso ha votato addirittura contro. È la spia di una nuova fronda destinata a crescere nei prossimi giorni. I boatos da Bruxelles segnalano il nome di Giuliano Pisapia tra i più agguerriti e insofferenti contro la svolta imposta da Schlein al Pd.

L'ex sindaco di Milano, voluto in lista nel 2019 alle Europee, dall'allora segretario Nicola Zingaretti, sarebbe in fase di riflessione. Sta ragionando sul proprio futuro. E non è detto che sia ancora nel Pd. Pisapia per ora non lascia trapelare nulla. Ma chi gli sta accanto conferma l'insofferenza verso la gestione Schlein. Un altro big in «crisi d'identità» è Irene Tinagli che però allontana voci sull'addio al Pd. Però in Aula si dissocia dalla linea del partito. La riflessione, anche in questo caso, è aperta. Patrizia Toia, altro europarlamentare Pd, si è smarcata dalle posizioni di Schlein a favore della maternità surrogata. Completano la fronda dei dissidenti Mercedes Bresso e Achille Variati. Si guardano attorno. C'è chi ha già avviato contatti con Renew Europe, il movimento a cui si rifanno Calenda e Renzi. Il calciomercato è aperto. Soprattutto in vista del restyling alle liste Pd che Schlein promette alle prossime Europee. Pina Picierno e Alessandra Moretti, le due stelle in Europa di Stefano Bonaccini, si sono già allineate ai diktat di Elly. La segretaria ha affidato la «guida politica» del gruppo in Europa a Camilla Laureti, una specie di segretario ombra al Parlamento europeo. La fuga nel Pd, dopo la svolta Schlein, si è aperta in Italia e in Europa. In Patria hanno già salutato il Nazareno i senatori Carlo Cottarelli ed Enrico Borghi. E poi Andrea Marcucci e Giuseppe Fioroni. A Bruxelles Caterina Chinnici è stata la prima (e finora unica) a rompere il ghiaccio con il passaggio in Forza Italia.

A breve potrebbe essere un compagnia.

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