Pechino minaccia: rischio guerra per le isole

Pechino minaccia: rischio guerra per le isole

La Cina mette in guardia i suoi vicini dal rischio dello scoppio di una guerra nel Mar Cinese Meridionale e minaccia di creare una zona di difesa aerea (Adiz) che copra l'intera aerea (circa 3,5 milioni di km/q), all'indomani del pronunciamento della Corte Permanente Arbitrale dell'Aja che ha bocciato la sovranità di Pechino sul 90% delle acque rivendicate. «Non trasformate il Mar Cinese Meridionale nell'origine di una guerra», ha avvertito il vice ministro degli Esteri Liu Zhenmin sottolineando che «la Cina punta (invece) a trasformare quelle acque in un mare di pace, amicizia e collaborazione» Liu ha quindi avvertito che la Cina ha anche «il diritto» a stabilire una zona militare di difesa aerea (Adiz) sul Mar Cinese Meridionale, che si allungherebbe in pieno Pacifico molto oltre lo spazio aereo internazionalmente riconosciuto e che assegnerebbe all'aeronautica cinese il diritto di verificare e regolare il sorvolo di ogni velivolo straniero.

Si tratterebbe di una replica di quella istituita sempre da Pechino il 23 novembre del 2013 sul Mar Cinese Orientale in seguito alla disputa con il Giappone sulle isole Senkaku/Diaoyu. La costituzione delle Adiz non è regolata da alcun trattato internazionale. La prima nazione a crearla, però e costituendo un precedente, furono gli Usa nel 1950.

Martedì i 5 giudici dell'Aja, su richiesta delle Filippine, hanno dichiarato che la Cina non può vantare alcun diritto sulle acque in base alla cosiddetta «Linea dei nove trattini» che venne peraltro ideata dal governo del leader nazionalista Chiang Kai Shek nel 1947, sconfitto dai comunisti di Mao, e fatta propria nel 1949 dal premier cinese Zhou Enlai. Per l'Aja questa «linea» non ha alcun fondamento storico giuridico.

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