Ha ucciso la moglie a martellate, al culmine dell'ennesima lite. L'ultimo femminicidio è avvenuto a Rimini, dove Giovanni Laguardia, pensionato di 69 anni, ha ammazzato la moglie ucraina Vera Mudra di 61 anni nella notte fra domenica e lunedì. È stato lui stesso ad autodenunciarsi alle forze dell'ordine, quando verso le 4 di notte ha chiamato la polizia dalla zona del porto, confessando il delitto e dicendo di volersi costituire.
Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno identificato l'uomo, che li ha condotti nell'abitazione in via Pola, in zona Marina Centro, dove giaceva il corpo della moglie, riverso sul letto. Dai primi accertamenti della Squadra Mobile, coordinata dal pm Luigi Sgambati, la causa di morte della donna è ascrivibile ai colpi inferti alla testa con un corpo contundente. Il marito, dopo le dichiarazioni rese, una volta condotto in Questura si è avvalso della facoltà di non rispondere ed ora si trova in stato di fermo per omicidio aggravato dai futili motivi e a danno di persona convivente.
L'uomo, originario della Provincia di Matera e idraulico in pensione, avrebbe agito alla fine di una delle ormai consuete liti con la consorte. Secondo alcune testimonianze, la coppia, regolarmente sposata, stava vivendo un periodo di alta tensione. I contrasti e le liti si sarebbero moltiplicate recentemente, anche a causa delle pretese di denaro della donna, che in Ucraina ha tre figli.
Secondo le ultime ricostruzioni, pare che la pensione di Laguardia non
fosse più sufficiente e la donna avrebbe chiesto al marito di tornare a lavorare per aiutare i figli di lei in Ucraina. Una discordia che probabilmente nel tempo si è fatta sempre più pesante fino a scatenare l'omicidio.
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