Roma - La cosiddetta «opzione donna», la possibilità di anticipare l'accesso alla pensione rinunciando a una quota dell'assegno, viene estesa a tutte le donne nate nel 1958, anche tra i mesi di ottobre e dicembre. Lo prevede un emendamento del relatore al Ddl Bilancio, presentato dal relatore, Mauro Guerra (Pd), in commissione Bilancio alla Camera.
«L'emendamento del relatore Mauro Guerra su opzione donna riformula quello presentato dalla commissione Lavoro. Vogliamo ricordare che il tema non era previsto nella legge di Bilancio e noi l'abbiamo voluto inserire come è stato fatto per quanto riguarda gli esodati». Lo dichiarano Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, presidente e capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera. «La nuova norma - spiegano - corregge quanto conquistato nella scorsa legge finanziaria e include le lavoratrici che compiono 57 o 58 anni di età, se dipendenti o autonome, nell'ultimo trimestre del 2015. Queste lavoratrici, avendo 35 anni di contributi, potranno quindi accedere a opzione donna». «Per questa misura - proseguono Damiano e Gnecchi - sono stati stanziati circa 257 milioni di euro e, secondo la relazione tecnica, saranno coinvolte oltre quattromila lavoratrici. Va comunque ricordato che si tratta di un diritto soggettivo che non prevede tetti numerici. L'emendamento è aggiuntivo rispetto al testo della Legge di stabilità dello scorso anno che prevede il cosiddetto contatore, che viene confermato».
Durante i lavori, sono stati bocciati gli «emendamenti Airbnb» tre proposte identiche che regolavano il settore delle locazioni brevi con la costituzione di un Registro unico nazionale e assoggettavano automaticamente il canone di affitto alla cedolare secca del 21%. Resta acceso il clima intorno all'Istat: i lavoratori hanno deciso di spostare la loro mobilitazione dalla sede dell'istituto a quella del Pd in via del Nazareno. «In questi minuti - scrivono - abbiamo appreso che il governo intende escludere dalla legge di Bilancio tutti i provvedimenti riguardanti il reclutamento del personale a termine attualmente impiegato nella Pa». Proprio dai precari dell'Istituto è partita la mobilitazione.
Intanto il decreto fiscale collegato alla Manovra, quello che contiene l'abolizione di Equitalia e la Voluntary disclosure, è passato all'aula del Senato senza che le commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama abbiano votato gli emendamenti né il mandato ai relatori. Il voto di fiducia al testo «blindato» è dato per scontato.
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