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Pensioni, reddito 5S e Superbonus: la battaglia dei partiti sulla manovra

Forza Italia chiede alcuni correttivi: "Ridurre le tasse per famiglie e imprese". Ira di Salvini: "Soldi per il reddito grillino ma non per i disabili". Leu avverte: "Va migliorata, non siamo passacarte"

Pensioni, reddito 5S e Superbonus: la battaglia dei partiti sulla manovra

La nuova bozza della legge di bilancio 2022 è composta da 219 articoli, contenuti in 16 capitoli che vanno dalle pensioni al Superbonus passando per il reddito di cittadinanza. Sul fronte della manovra sono in atto le strategie dei vari partiti, che ovviamente proveranno fino all'ultimo a portare a casa quante più bandierine possibile. Il confronto all'interno della maggioranza è animato ormai da diversi giorni, e pare che adesso i vari temi abbiano trovato la giusta formulazione per essere presentati in Parlamento. Nel frattempo però non mancano le richieste e le polemiche degli schieramenti politici.

Forza Italia: "Ridurre le tasse"

A chiedere alcuni correttivi alla manovra è Forza Italia, che nella persona di Licia Ronzulli ha fatto sapere di essere "al lavoro per migliorarla". La vicepresidente del gruppo azzurro al Senato nello specifico chiede di perseguire una via ben precisa per andare incontro alle difficoltà economiche degli italiani: "Continueremo a chiedere una riduzione delle tasse per famiglie e imprese". Un'ulteriore proposta è quella di rateizzarle per "dare maggiore respiro agli italiani" e favorire in tal modo "la ripresa dei consumi" dopo le conseguenze provocate dalla pandemia.

Su Opzione donna è stata fatta marcia indietro: prorogati per un anno i requisiti attuali che prevedono la possibilità di uscita a 58 anni (o 59 in caso di lavoro autonomo), senza l'innalzamento di età a 60 o 61 anni che era invece contenuto nella precedente versione della manovra. Esulta la senatrice Roberta Toffanin, che rivendica il lavoro portato avanti da Forza Italia "per non penalizzare le donne". Una riforma strutturale "che non penalizzi le donne ma consenta una seria programmazione sia familiare che aziendale".

L'ira di Salvini

Malcontento si registra tra le fila della Lega. Matteo Salvini non ha nascosto una certa irritazione in merito al rifinanziamento del reddito di cittadinanza: il leader del Carroccio ritiene che sia "imbarazzante" aver destinato una gran mole di fondi per continuare a dar vita alla misura del Movimento 5 Stelle ma non essere riusciti a trovare "50 milioni di euro per l'autismo".

Sempre sul reddito di cittadinanza, Salvini chiederà al premier Mario Draghi una cabina di regia anche sui furbetti: "Ci prendono in giro da tutto il mondo". La Lega continua a parlare di flat tax, rottamazione quater, rateizzazione delle scadenze, bonus per l'edilizia e fondi per la disabilità. Si chiede inoltre l'abolizione delle 20 microtasse e dell'Irap partendo dai lavoratori autonomi.

Il nodo Superbonus

Per il Movimento 5 Stelle non arrivano buone notizie: si va verso la conferma del tetto Isee di 25mila euro per accedere al Superbonus del 110% nel caso in cui la ristrutturazione edilizia interessi le villette unifamiliari. I grillini ritengono che sarebbe sbagliato non rimuoverelo per fruire dell'agevolazione sulle case mono e plurifamiliari. Il M5S ha già pronti diversi emendamenti non solo per togliere questo tetto, ma anche per introdurre una rottamazione quater per i debiti tributari e non tributari dovuti entro il 31 dicembre 2020.

Le priorità del Pd

Sulla legge di bilancio il gruppo Partito democratico ha già avviato una serie di interlocuzioni con i mondi coinvolti: "Mai come quest'anno la manovra riveste un'importanza fondamentale per gli obiettivi di crescita del Paese". Tra gli obiettivi prioritari del Pd figurano la sanità, l'istruzione, l'ambiente, il taglio delle tasse ai lavoratori e l'aumento di risorse in busta paga: "Dopo due anni così difficili serve sostenere la crescita e aiutare i cittadini".

I renziani vogliono accelerare

Durante la riunione della conferenza dei capigruppo della Camera, Italia Viva ha chiesto che la manovra sia presentata in Parlamento il prima possibile. La renziana Maria Elena Boschi ha fatto notare che "non si può procrastinare ancora" se si vuole garantire una doppia lettura che preveda un esame vero del testo. Luigi Marattin ha lanciato l'allarme, denunciando che la Camera "su questa manovra di bilancio non toccherà palla". Viene considerata "un'anomalia, come il fatto che i provvedimenti ci mettano un mese e mezzo a passare dal governo al Parlamento".

L'avvertimento di Leu

Neanche Liberi e uguali nasconde un certo mal di pancia. Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, sostiene che sulla manovra "non è pensabile che il ruolo dei parlamentari sia ridotto a quello di semplici passacarte".

Pure Fornaro chiede di apportare una serie di modifiche alla legge di bilancio: in particolar modo pretende che il fondo di 8 miliardi di euro per il taglio delle tasse "dovrà essere indirizzato nella riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori e non certo per interventi come la flat tax".

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