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"È stato pessimo", "Stai sereno": scontro a distanza fra Letta e Salvini

Il segretario del Pd va all'attacco: "Ha tenuto in ostaggio il Consiglio dei ministri". Il leader leghista replica: "C'è chi pensa allo Ius soli e c'è chi pensa ad aiutare gli italiani"

"È stato pessimo", "Stai sereno": scontro a distanza fra Letta e Salvini

Ancora un botta e risposta a distanza tra Enrico Letta e Matteo Salvini. Questa volta a far discutere è stato il Consiglio dei ministri che ieri ha varato il decreto Sostegni per fornire un aiuto agli italiani alla luce delle conseguenze economiche provocate dall'emergenza Coronavirus. Ad andare all'attacco è stato il segretario del Partito democratico, che sul proprio profilo Twitter ha così commentato le misure partorite dal governo: "Molto bene. Il decreto Sostegni interviene su salute, scuola, turismo, cultura e aiuta lavoratori e imprese. Bene Draghi. Bene i ministri". Non sono mancate però parole al veleno nei confronti del leader della Lega: "Male, molto male che un segretario di partito tenga in ostaggio per un pomeriggio il Cdm (senza peraltro risultati). Pessimo inizio Salvini".

L'ex ministro dell'Interno non ha esitato a rispondere alla provocazione lanciata dal leader del Pd, rivendicando invece i risultati ottenuti grazie anche alla determinazione di Forza Italia: "C'è chi pensa allo Ius soli e c'è chi pensa ad aiutare gli italiani in difficoltà con un decreto da 32 miliardi. Basta con le polemiche, Enrico stai sereno". Il compromesso raggiunto sulle cartelle esattoriali prevede la cancellazione solo con un reddito Irpef che non superi i 30mila euro e fino al 2011, mentre inizialmente avrebbe dovuto coprire il periodo 2000-2015. I forzisti hanno inoltre ottenuto la vittoria sulla decontribuzione lavorativa degli agricoltori per cui sono stati stanziati 300 milioni di euro.

Al di là delle polemiche tra il Partito democratico e la Lega, Carlo Calenda si è detto deluso dalle parole pronunciate dal premier Mario Draghi sul Meccanismo europeo. "Al momento il livello dei tassi di interessi è tale per cui prendere il Mes non è prioritario. È essenzialmente investito nella sanità. Quando avremo un piano sanità condiviso dal Parlamento e dall’opinione pubblica allora ci chiederemo se vale la pena. Prenderlo senza avere un piano può significare buttare via i soldi", ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio in conferenza stampa. Una presa di posizione non gradita dal fondatore di Azione: "Per chiarezza e serietà devo dire che non condivido affatto la risposta sul Mes. Grave non avere un Piano per SSN. E non è che se lo dice Conte è un errore e se lo dice Draghi va bene".

Sul fondo salva-Stati è intervenuto anche Luigi Marattin, che invece si è limitato a osservare come Draghi "ha perfettamente ragione quando dice che prima di decidere sul Mes, occorre decidere cosa fare con quei soldi". L'anno scorso Italia Viva, tiene a sottolineare il renziano, aveva presentato un piano dettagliato per spendere quelle risorse: "Lo mettiamo a disposizione del governo Draghi.

Perché ancora pensiamo che questa opportunità non vada sprecata".

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