Giorgio C. Morelli
New York Il presidente Trump non si smentisce neppure durante le vacanze natalizie e, nel suo consueto tweet mattutino, attacca la Cina con parole minacciose: «Vende di contrabbando il petrolio alla Corea del Nord. Sono molto deluso».
Trump alza la voce e minaccia anche la Corea del Nord, ma questa volta i toni più pesanti e duri sono riservati alla Cina, che da 3 mesi sta violando le sanzioni dell'Onu. «Colti in flagrante. Sono molto deluso che la Cina stia permettendo che il petrolio arrivi alla Corea del Nord. Non ci sarà mai una soluzione amichevole se questo continua a succedere», è stato l'affondo affidato al social network dal presidente americano, amatissimo dallo zoccolo duro dei repubblicani proprio perché preferisce un linguaggio diretto ed è poco diplomatico anche in politica estera. A ogni sua minaccia esplicita fa subito seguire delle conseguenze pesanti, come il taglio di 250 milioni di dollari al budget dell'Onu dopo che il Consiglio di Sicurezza ha bocciato a grande maggioranza il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme.
I satelliti-spia americani e sud coreani dai primi di ottobre continuano a registrare immagini e filmati di petroliere cinesi che forniscono greggio di contrabbando al regime di Pyongyang. La tecnica sarebbe sempre la stessa: le petroliere cinesi affiancano le unità della Corea del Nord nel Mar Giallo per il trasbordo sottobanco del greggio, indispensabile al regime di Kim Jong-Un per sopravvivere. Le risoluzioni dell'Onu prevedono infatti solo 580mila barili di petrolio l'anno per motivi umanitari. Al contrario, i satelliti americani hanno registrato ben 30 forniture di contrabbando in questi ultimi tre mesi.
Foto e immagini che sono apparse in questi giorni sul sito web del più importante quotidiano sud coreano, il Chosen IIbo, e che il presidente Trump ha visionato martedì scorso. Neanche il tempo di digerire il pranzo natalizio e fare la consueta partita a golf di primo mattino, che ieri The Donald ha voluto avvisare la Cina e la Corea del Nord a modo suo: poche parole, ma dure e minacciose. Il governo cinese continua ad aiutare in segreto la Corea del Nord, convinto senza il combustibile necessario Kim Jung-Un -dittatore pericoloso e senza scrupoli - potrebbe anche dare seguito alle minacce nucleari degli ultimi mesi.
Ma anche Putin è contrario allo strangolamento del regime nord coreano con Mosca che continua a offrirsi come mediatrice. Mosca, inoltre, avrebbe sulla coscienza proprio i nuovi missili nucleari intercontinentali nord coreani Hwasong 10, che sono una copia aggiornata e potenziata dei R-27 costruiti anni fa dall'azienda russa Makeyev.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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