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"Più liberi con il green pass. L'economia si sente sicura"

Il governatore della Lombardia: "Le divisioni dentro la Lega? Non esistono, sono una speranza altrui"

"Più liberi con il green pass. L'economia si sente sicura"

Attilio Fontana, leghista, presidente della Regione, la Lombardia è in zona bianca ormai da tre mesi. Cosa si aspetta dalle prossime settimane?

«Stiamo andando bene, direi, e siamo molto contenti di questo. La vaccinazione ha raggiunto livelli molto alti e ci consente di mantenere i numeri di incidenza e ricoveri entro limiti molto contenuti e tranquillizzanti. È chiaro che dobbiamo operare perché la tendenza non si inverta, perché si vaccini chi non ha ancora deciso e perché si mantenga alta l'attenzione».

I dati dell'economia lombarda sembrano molto promettenti.

«Sono molto incoraggianti. Non è accaduto niente di ciò che si temeva, non ci sono stati licenziamenti di massa, l'occupazione sta tenendo bene, in certe aree è migliorata. A Bergamo è al 3%, sotto la soglia che si considera fisiologica».

Parlando con imprenditori e categorie, avverte un nesso fra campagna vaccinale e ripresa economica?

«Ci sono più nessi. Gli imprenditori, da subito, avevano bisogno di un'iniezione di fiducia da parte delle istituzioni, sulla possibilità di una ripresa. E la nostra manovra, al di là dei soldi immessi nell'economia, ha mostrato la volontà di credere nella ripresa. Penso che questo governo sia facendo lo stesso discorso, mostrando fiducia nella ripartenza e nella nostra classe imprenditoriale. Il fatto che la campagna andando bene, per ora (con questo virus non si sa mai) è fondamentale, e dà anche all'economia la tranquillità sul fatto che il peggio sia passato».

Lei è favorevole al vaccino ai bambini?

«Io lascio che parli la scienza. Non faccio valutazioni personali, faccio quello che mi dicono il governo e le istituzioni scientifiche. Se ci diranno di vaccinare anche i più giovani, noi siamo pronti».

Si parla molto del «Green pass». Lei è favorevole alla misura?

«Premetto che per noi, in Lombardia, il problema è meno rilevante che altrove, visto il numero delle persone vaccinate. Comunque, io lo considero un mezzo per fare cose che altrimenti ci sarebbero impedite. Un'arma per essere più liberi».

Si parla di una divisione nella Lega...

«Che non c'è. Ci sarà pure qualcuno che non la pensa com'è scritto in quel documento di 5 punti dei governatori, condiviso anche dai vertici della Lega, ma quella è la posizione della Lega. Se qualcuno ne ha un'altra fa parte del dibattito».

Lei è apparso con il segretario Salvini e il ministro Giorgetti in una sorridente foto scattata nella sua Varese...

«Le divisioni nella Lega sono una speranza altrui, più che una realtà. Si tratta di una speranza che altri coltivano e che i fatti dimostrano inesistente».

Sull'autonomia darete battaglia?

«Sicuramente. Ne ho parlato con Zaia e coi tecnici. Stiamo lavorando a un documento da presentare al governo».

Sostenere Draghi è una scelta che la Lega sta soffrendo o invece darà frutti in termini anche di consenso?

«Io credo che sia assolutamente giusta. Alla fine quando si tireranno le somme si vedranno i risultati del governo e penso che sarà la prova definitiva».

C'è troppa competizione Fdi-Lega?

«Vale ciò che ha detto Salvini: l'unica cosa che conta è prendere un voto in più del centrosinistra, il nostro avversario è quello e non altri, perché abbiamo due visioni diverse. Dobbiamo essere particolarmente uniti in vista di questo obiettivo».

Il centrodestra ha ancora la fiducia che ha sempre riscosso dai lombardi?

«Ne sono convinto, anche perché nei confronti della Lombardia ci sono stati attacchi vergognosi e falsi. Ma la gente è sveglia e ha capito che si è trattato di una strumentalizzazione per altri fini».

Il Covid è stato di certo la prova più dura della sua vita politica. È sereno?

«Sì, sono sereno. Qui abbiamo affrontato una situazione imprevista, incredibile, senza informazioni serie e condivise da parte di nessuno. Avremo commesso errori ma eravamo soli di fronte a un nemico sconosciuto. Le prime mascherine vere dal governo sono arrivate il 10 aprile. Pensi a cosa sarebbe successo se non avessimo fatto fronte noi.

Per riflettere meglio sull'operato di tutti ci sarà tempo quando tutto sarà davvero finito».

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