Il governo prepara il decreto fiscale. Di fatto l'esecutivo sta limando il dorso della manovra che andrà a definire le nuove regole per i contribuenti e inserirà la "pace fiscale" che è stata annunciata nelle scorse settimane. Adesso il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, svela i tre scaglioni per i pagamenti: si tratta del 6%, del 10% e del 25%. Lo stesso Siri ha aggiunto che gli scaglioni cambieranno in base alla posizione patrimoniale e reddituale del contribuente che di fatto andrà a chiedere il trattamento che prevede appunto questa "scoriciatoia" per chiudere un contenzioso con il Fisco. Secondo il piano previsto dal governo ad esempio la aliquota del 6 per cento potrebbe essere riservata ai contribuenti monoreddito con un figlio minorenne a carico. Insomma la "pace fiscale" comincia a prendere forma. Ma soltanto lunedì si conosceranno in modo dettagliato i punti del Dl Fisco.
Siri poi avvisa i tecnici del governo che hanno parlato di un buco di bilancio per un'operaziones aldo e stralcio con la mossa della pace fiscale: "Un problema politico non c'è. Qualcuno dei tecnici ora dice che il saldo e stralcio crea un buco nel bilancio dello Stato, ma la si sta facendo più complicata di quella che è. Non ha nessun senso tenere a bilancio partite che sono come limoni secchi". A questo punto il sottosegretario spiega il piano del governo sul fronte fiscale: "La proposta della Lega è molto chiara e non abbiamo intenzione di fare passi indietro - ribadisce quindi - per noi è saldo e stralcio delle posizioni di chi non riesce a fare fronte ai pagamenti di Equitalia.
Non vogliamo compromessi tecnici". Infine fissa dei paletti precisi: "La pace fiscale non è per gli evasori, ma per chi è in regola con la dichiarazione dei redditi e non ha risorse per pagare perché ha difficoltà economiche".
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