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Pil, Italia un anno dietro alla Germania

Livelli pre-Covid solo a fine 2022, mentre Berlino ci arriva quest'anno

Pil, Italia un anno dietro alla Germania

Una «incerta risalita dalla voragine». È il quadro macroeconomico che il Centro studi Confindustria (CsC) ha tratteggiato per il biennio 2021-2022. In particolare, per quest'anno Viale dell'Astronomia stima una crescita del Pil pari al 4,1%, sette decimi di punto in meno delle precedenti stime. Anche per il 2022 non è prevista un'accelerazione della crescita (+4,2%). Queste prospettive incorporano sia il progresso della campagna vaccinale che l'uso corretto dei fondi del Recovery. Alla fine dell'anno prossimo, ha sottolineato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, «il lungo recupero dell'economia italiana porterà alla completa chiusura del gap generatosi con la crisi pandemica» con il livello del Pil sarà inferiore dello 0,3% rispetto a fine 2019. Altri grandi Paesi europei, ha aggiunto,«recupereranno prima: la Germania già a fine 2021».

La revisione al ribasso delle stime si spiegata con il peggioramento della crisi sanitaria dall'autunno scorso che ha causato un effetto di trascinamento negativo sul primo trimestre 2021, visto «in marginale arretramento» a causa del contributo negativo dei servizi e nonostante l'aumento atteso del valore aggiunto nell'industria. Il recupero, infatti, dovrebbe «rafforzarsi nei mesi estivi e consolidarsi in quelli invernali», a patto che il piano di vaccinazioni proceda spedito. Lo scenario include inoltre «gli effetti positivi» derivanti dalle risorse europee che spetterebbero all'Italia in base al programma Next Generation Eu, 14,4 miliardi per il 2021 e 20 miliardi per il 2022, oltre alle risorse della legge di Bilancio 2021. Il CsC stima, infine, un calo di 389 mila occupati nell'anno in corso (-1,7%, dopo il -2,8% nel 2020), mentre nel 2022 si prevede un recupero del numero delle persone occupate con un +1,4% pari a 313mila unità a tempo pieno.

Di qui la sollecitazione del vicepresidente Confindustria con delega alle relazioni industriali, Maurizio Stirpe, a una riforma degli ammortizzatori sociali che accompagni lo stop al blocco dei licenziamenti. «Rimandare il momento di affrontare questo problema» è «una strategia miope, ci porterà a dover affrontare più problemi», ha detto. Il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, intervenuto alla presentazione, ha ribadito che per il biennio 2021-2022, «le politiche economiche devono rimanere di sostegno» confermando che «la sospensione del patto di Stabilità dovrebbe proseguire anche nel 2022». L'ex premier ha assicurato che non si ripeterà l'errore commesso dopo la crisi finanziaria del 2008, precisando che ci sarà «gradualità» nell'uscita dalle misure di ristoro, per contenere i rischi legati ad una uscita dalla crisi «a diversa velocità tra settori produttivi e Paesi».

La priorità delle imprese, ha concluso, è «combattere per una crescita qualitativa senza precedenti».

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