MilanoSi sapeva. La cattiva maestrina Laura Boldrini (perché anche a essere cattivi maestri ci vuole un po' di spessore), non è sola nella sua crociata ignorante contro i monumenti del Ventennio. Una furia iconoclasta che non fa onore alla sua carica di presidente della Camera e l'ha spinta a chiedere la cancellazione della scritta Mussolini Dux dall'obelisco del Foro Italico a Roma, provocando un fiume di sberleffi sul web. E la nascita di un profilo Fb e dell' hashtag irriverente #Ciaoboldrì dove il 25 aprile in tantissimi hanno inviato un selfie fatto proprio sotto l'obelisco.
Quello che potrebbe succedere ora anche a Milano, dove ieri è stata inaugurata con 70mila persone la Darsena restaurata. Un grande successo con una sorpresa, visto che almeno sul web uno dei protagonisti dopo la foto pubblicata da Repubblica è imprevedibilmente stato un fascio littorio recuperato sulla chiusa tra Darsena e Ticinello. Ma quando il fascio era spuntato durante i lavori, in Comune si erano chiesti come far sparire quell'ospite ingombrante per la festa che stava preparando quella giunta più rossa che arancione guidata dall'avvocato «vendoliano» Giuliano Pisapia. Gli uffici del settore Lavori pubblici si erano subito messi al lavoro, con lena certamente degna di miglior causa. Subito alle Belle arti la richiesta di far sloggiare quel fregio mussoliniano, ma la Sovrintendenza ai Beni culturali non ha avuto dubbi: il fascio littorio ha più di cinquant'anni e perciò va di diritto considerato tra i monumenti storici che vanno salvaguardati e non cancellati. Ovvio, ma non per Boldrini e compagni. Quindi deve restare lì dov'è. Nonostante Pisapia e i suoi amici arancioni.
(Casomai servisse, di fasci e aquile littorie sono piene anche la Stazione Centrale, l'Agenzia delle entrate in via Manin, la Finanza in via Filzi. E perfino il Duomo.
In Tribunale poi, nel bassorilievo dell'aula magna c'è l'allegoria della giustizia con l'angelo della verità che assiste la madre della vittima e il Littore col fascio. Simbolo dell'esecuzione delle sentenze di condanna).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.