Pnrr scuola: diventa legge la riforma degli Its. Giro di vite sui diplomifici

Sì definitivo di Montecitorio. Più asili nido su base territoriale. Il registro elettronico obbligatorio per tutti

Pnrr scuola: diventa legge la riforma degli Its. Giro di vite sui diplomifici
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Il decreto Pnrr Scuola è diventato legge. Con 155 voti favorevoli (78 contrari e quattro astenuti) la Camera dei deputati ha replicato il placet già posto dall'aula di Palazzo Madama. Questa legge introduce una serie di novità nel mondo della scuola. Non soltanto per quanto riguarda la didattica. C'è spazio anche per edilizia scolastica, arruolamento dei docenti e retribuzione.

Sul piano dell'edilizia scolastica il dl prevede provvedimenti per l'efficientamento energetico degli edifici e per la messa in sicurezza. Inoltre sono stati messi a disposizione oltre due milioni di euro per digitalizzare centomila classi.

Il provvedimento stabilisce l'integrazione delle graduatorie dei concorsi Pnrr con i candidati risultati idonei, nella misura del 30% dei posti messi a concorso, e la costituzione di elenchi regionali degli idonei delle procedure concorsuali bandite dal 2020, da utilizzare per le assunzioni a partire dal 2026/27, seguendo il criterio cronologico, in caso di esaurimento delle graduatorie dei vincitori.

Si dà poi piena attuazione al riordino degli istituti tecnici, dove si privilegia il rapporto con il territorio e dove si persegue l'obiettivo di avvicinare con tempestività i giovani al mondo del lavoro. Modifiche, queste, molto criticate dall'opposizione che vede l'istruzione tecnica mutarsi progressivamente in addestramento professionale.

Altro elemento caratterizzzante questa norma è un emendamento introdotto al Senato dove si stabilisce che a decorrere dall'anno scolastico 2026/2027, per evitare maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il numero complessivo delle classi della scuola secondaria di secondo grado non possa essere superiore a quello delle classi presenti nell'anno scolastico 2023/2024.

Il dl Pnrr scuola propone un incremento del Fondo unico nazionale pari a 12 milioni di euro in due anni e, per l'anno scolastico 2025/2026, una mobilità straordinaria che consente di coprire fino al 100% dei posti vacanti su base regionale, fatta salva la quota riservata al concorso in atto, offrendo così maggiori opportunità a chi è in servizio da anni.

Si stanziano 820 milioni di euro per l'attuazione del Piano asili nido, che è stato già avviato dal Ministero, destinato ai Comuni con livelli di copertura del servizio inferiori alla media nazionale del 33% nella fascia 0-2 anni, per garantire una maggiore equità territoriale e sostenere la conciliazione tra tempi di vita e lavoro. Si prevede, inoltre, l'incremento delle risorse destinate alla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per gli studenti in difficoltà economica e si proroga l'utilizzo delle graduatorie comunali per le supplenze nelle scuole dell'infanzia paritarie.

Per combattere il dilagare dei «diplomifici», poi, si introducono regole più stringenti per gli istituti di recupero, vieta di sostenere, nello stesso anno, due differenti esami anche in istituti di tipo diverso. Sempre sul piano della trasparenza viene stabilito l'obbligo, per tutte le scuole statali e paritarie, di adottare la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Infine, viene riconosciuta, già per quest'anno scolastico, la carta del docente anche ai supplenti su posto vacante e disponibile.

«Grazie a questo provvedimento - commenta il deputato Federico Mollicone (nella foto) di Fratelli d'Italia - si aprirà una nuova fase della scuola per rispondere alla richiesta di competenze generate dal piano nazionale Industria 4.0 e dal mercato».

Nella sua dichiarazione di voto a favore Mollicone poi ricorda che sotto il governo Meloni, stando ai dati Ocse, la dispersione scolastica nel 2024 è scesa al 9,4% anticipando gli obiettivi fissati dal Pnrr che per il 2026 è del 10,2 percento.

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