«Nessun pessimismo» sulla terza rata del Pnrr ancora congelata negli uffici di Bruxelles. Per la premier Meloni «non si aggrava la situazione. Gli spoiler che cercano il minare il nostro lavoro non stanno centrando l'obiettivo». Il semaforo verde sui 19 miliardi da erogare dovrebbe scattare presto, anche se lo stanziamento effettivo potrebbe richiedere ulteriori settimane.
Ma i supplementari chiesti dalla Commissione per esaminare i compiti a casa di Roma si stanno dilatando e ciò basta per innescare il cannoneggiamento delle opposizioni: «La terza rata resta in "freezer" e il governo è in ritardo anche con gli obiettivi che doveva centrare per l'erogazione della quarta».
Ieri scadevano i termini per il raggiungimento dei 27 obiettivi legati alla domanda per la quarta tranche da 16 miliardi. «Quello sulla quarta rata è un lavoro lungo e non entro nel merito dei singoli dettagli. Sono molto più ottimista di lei», ha detto ieri Meloni rispondendo alla domanda a margine del punto con la stampa. Del resto il governo ha sempre fatto capire che i ritardi sono stati ereditati dall'esecutivo precedente. E sono stati aggravati dagli effetti del combinato disposto di inflazione e crisi energetica. Siamo nella fase della messa a terra dei progetti, la più delicata. E l'Italia come altri Paesi ha chiesto di rinegoziare i termini del piano, trasferendo alcuni progetti non realizzabili sui fondi di coesione che hanno scadenze più lunghe.
«Il lavoro è ancora in corso», trapela dalla Commissione Ue sullo sblocco della terza tranche. La portavoce degli affari economici ha scritto su Twitter che «sono in corso scambi costruttivi con le autorità italiane. Comunicheremo la nostra valutazione non appena sarà raggiunta una conclusione». E fonti di Palazzo Chigi smentiscono retroscena secondo cui la Commissione avrebbe proposto all'Italia un pagamento parziale della terza rata che il governo avrebbe rifiutato.
Intanto su uno dei progetti cancellati, lo stadio di Firenze, il Comune ha depositato il ricorso al Tar del Lazio.
E in tema Pnrr, il ministro dell'Università Anna Maria Bernini replica agli
attacchi della segretaria del Pd, Elly Schlein, su affitti e posti letto per gli studenti. «Mentre loro lamentavano il definanziamento delle università, noi abbiamo messo 400 milioni sugli alloggi e 500 sulle borse di studio».
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