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Pochissimi aiuti ricevuti, con le ferie contate. L'esercito dei genitori: non chiudete le aule

Migliaia le famiglie senza rete con i figli a casa. E categorie del tutto escluse

Pochissimi aiuti ricevuti, con le ferie contate. L'esercito dei genitori: non chiudete le aule

Qualcosa si muove ed è l'esercito dei genitori esasperati. È passato un anno esatto dall'emergenza Covid e la scuola non è ancora stata in grado di offrire certezze. E così, se già prima del virus i figli e il lavoro in Italia erano pressoché inconciliabili, dopo il Covid la situazione è esplosa. «Inaccettabile chiudere adesso le scuole, ora che sono anche iniziati i vaccini, un problema non solo per i ragazzi come dimostrano i report, ma anche per le donne, ancora una volta sacrificate», spiega la presidentessa di Feminin Pluriel e membro di Priorità alla scuola, Diana Palomba. «I nuovi meccanismi per decidere le chiusure, spiega Palomba, sembrano sganciarsi da ogni considerazione sulla scuola rendendola unico capro espiatorio». Lei e il movimento due giorni fa hanno già scritto anche al ministro dell'Istruzione Bianchi. Ma non solo sole. «Oggi ci saranno i primi Dpcm del Governo Draghi. Speriamo possano finalmente mettere una pezza a questa drammatica situazione, perché le ferie sono più che contate, contatissime, e servono per coprire i periodi in cui la scuola è chiusa d'estate». Così in un nota, Francesca Fiore e Sarah Malnerich (alias blog Mammadimerda) e Cristina Sivieri Tagliabue che denunciano: «da gennaio i congedi straordinari Covid non sono stati rinnovati e centinaia di migliaia di genitori, soprattutto madri, sono costrette a utilizzare le ferie per stare a casa con i figli in isolamento fiduciario». «Dopo le nostre denunce sui social e mezzo stampa leggiamo le dichiarazioni della ministra Bonetti, dei responsabili di Fi e del Pd. Speriamo non siano solo buoni propositi, ma che finalmente si decida, e dopo 2 mesi si riesca a fare qualcosa per le donne e, in generale, per le persone che si sono trovate in difficoltà», proseguono le tre mamme che a metà febbraio hanno lanciato la campagna «Mamma ho perso il congedo». «Inoltre - aggiungono - i congedi non sono previsti in caso di smartworking. Ma lo smartworking è lavoro e difficilmente si concilia con la gestione dei figli e della dad». A macchia d'olio, Regioni e i Comuni hanno deciso di rinunciare alle scuole primarie e secondarie, ma le misure previste dal Governo coprono i congedi solo e unicamente ove le restrizioni siano previste a livello centrale. «Ma non solo, aggiunge Diana Palomba. Esiste un altro problema, il congedo è una soluzione che non copre i lavoratori e le lavoratrici autonome: chi li sostiene? Perchè non si fa niente per loro? Ci sono migliaia di famiglie in difficoltà». Quello che preoccupa è la frammentarietà delle informazioni che arrivano, l'incertezza che sfianca. Chiuderanno le scuole? Quali?

Alcuni genitori hanno impugnato davanti al Tar delle Marche l'ordinanza del presidente della Regione con la quale ha disposto la dad al 100% in tutte le scuole superiori del territorio e anche nelle seconde e terze classi delle medie delle sole province di Ancona e Macerata.

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