Ok, il prezzo è giusto (se lo dice il mercato)

Colpisce che molti non accettino che il giusto prezzo di mercato è quello che venditore e acquirente concordano

Ok, il prezzo è giusto (se lo dice il mercato)
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Con il rientro dalle vacanze si torna a parlare del caro-vita. In particolare l'attenzione è attirata dai costi crescenti delle abitazioni degli universitari e dai prezzi dei libri scolastici, che gravano molto sui bilanci delle famiglie. In fin dei conti, tutto sarebbe troppo caro.

Al tempo stesso, nei giorni scorsi Oscar Farinetti (nella foto) aveva agitato le discussioni sotto l'ombrellone proponendo, a favore dei baristi, che il caffè fosse venduto a 2 euro e mezzo. Tra gli appassionati di calcio non sono neppure mancate polemiche sui valori dei giocatori, e così i 17 milioni pagati all'Inter per Nicola Zalewski sarebbero stati "troppi".

Colpisce che molti non accettino che il giusto prezzo di mercato è quello che venditore e acquirente concordano. Questo dovrebbe bastare. Quando si affitta un'abitazione o si vuole acquisire un giocatore non esiste un valore oggettivo: il contratto poggia su due punti di vista che trovano un accordo su una cifra che soddisfa entrambe le parti.

Detto ciò, è più che legittimo auspicare che alcuni prezzi siano meno alti. Dato che non siamo in un vero ordine di mercato, ogni negoziato e quindi ogni prezzo è condizionato dalle regole, che spesso favoriscono una parte e ne danneggiano un'altra. Se, ad esempio, ci sono meccanismi e norme che imbrigliano l'adozione dei libri, l'edilizia e via dicendo, è quasi inevitabile che i prezzi ne risentano.

Ogni volta che si parla di caro-vita, allora, è bene non mettere sul banco degli accusati chi offre beni e servizi, ma invece ragionare su come si possa sgombrare il terreno da ciò che ostacola il libero mercato: a monte, insomma, e non a valle. Perché se costruire a Milano oppure ristrutturare è sempre più difficile e qualche volta impossibile, è fatale che i prezzi siano artificiosamente alti.

C'è poi un'ultima considerazione da fare.

In un'economia moderna è ovvio che la valuta gioco un ruolo cruciale ed è quindi chiaro che politiche monetarie espansive (bassi tassi di interesse che aumentano la massa monetaria) portino tutti i prezzi verso l'alto. Ancora una volta, non è il mercato a dover essere messo sul banco degli imputati, ma quelle scelte politiche, nel nostro caso assunte dalla Bce, che generano inflazione e di conseguenza ci rendono sempre più poveri.

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