Ponte crollato e vigili furbetti. I colpevoli l'hanno fatta franca

Renzi aveva twittato: "Pacchia finita, voglio le loro teste". Invece tutti i responsabili restano al loro posto. Intoccabili

Ponte crollato e vigili furbetti. I colpevoli l'hanno fatta franca

Matteo Renzi, dopo il crollo sulla statale 121 Palermo-Agrigento del viadotto Scorciavacche (inaugurato a Natale e sbriciolatosi a Capodanno), aveva twittato: «È finita la pacchia!». Ma forse si è trattato solo di un refuso; in realtà il premier voleva «cinguettare»: «È salita la spocchia!». La «spocchia» sua, ovviamente. Pochi giorni dopo, infatti, a seguito dello scandalo dei vigili urbani di Roma «tutti indisponibili» a Capodanno, Renzi ha replicato il tweet, con un originale: «È finita la pacchia!». Ma già qualche tempo prima, in occasione dell'annunciata «abolizione del vitalizio ai senatori», Matteo aveva messaggiato, con cipiglio autoritario: «È finita la pacchia!». Il mese prima, ad abundantiam , commentando un blitz della Finanza contro impiegati timbratori di cartellini a sbafo, sempre Renzi aveva fatto il ganassa, tuonando: «È finita la pacchia!». Anche quando la Fiorentina ha vinto in amichevole contro il Portoferraio, pare che il Renzi, dagli spalti, abbia urlato viola di gioia: «È finita la pacchia!». C'è chi giura che il nostro presidente del Consiglio detenga addirittura il record mondiale di falso annuncio minaccioso (specialità «fine pacchia!»).

La tecnica è sempre la stessa. Dinanzi a un fatto che colpisce l'opinione pubblica, Renzi sale in cattedra e, tra una battuta e l'altra, si atteggia a implacabile Torquemada: «È finita la pacchia». Castigat ridendo mores («ridendo correggo i costumi»), dicevano i latini, ma a Renzi all'epoca non era ancora nato. Oggi lui reinterpreta quel motto, alla luce del suo celebre must linguistico: «È finita la pacchia!». Salvo poi scoprire che la «pacchia» non finirà mai, per la semplice ragione che Renzi non è in grado i farla finire. Nel caso del viadotto siciliano sgretolatosi a pochi giorni dall'inaugurazione e dei vigili romani - alias i «furbetti del fischiettino» -, Matteo-Pinocchio al refrain della «pacchia» ha aggiunto una strofa: «Farò cadere le teste dei responsabili». Ma la sua ghigliottina deve essersi bloccata sul più bello, considerato che sia nel caso del ponte siciliano sia in quello dei vigili romani assenteisti, tutte le teste sono ancora lì: ben attaccate al collo. Altro che farle rotolare nella cesta di Matteo Robespierre. I titoli dei giornali di ieri sono impietosi: «A Roma gli assenti finti malati “punibili“ sono solo sei». E poi: «Il numero degli agenti non in turno la notte di Capodanno si sgonfia. "Colpa" dell'ampia gamma di giustificazioni prevista dalla pubblica amministrazione e puntualmente usata dai suoi dipendenti». Riferisce il corriere.it : «Numeri alla mano: il 31 dicembre 2014 gli assenti sono stati 767. Di questi 571 erano in malattia (contro i 135 del 2013), 81 assenti per la legge 104 (assistenza a familiari disabili); 63 hanno prodotto una regolare documentazione perché hanno donato sangue proprio quel giorno; e 52 per altri motivi (congedi parentali, ecc)». E poi: «L'inchiesta amministrativa promossa dalla Polizia locale si era concentrata in particolare su un gruppetto di 28 assenteisti apparsi come casi "più chiari e più gravi" ai quali è stato contestato l'articolo 55-bis del decreto Brunetta che sottolinea la particolare gravità della mancanza disciplinare rispetto ai contratti di categoria prevedendo sanzioni che possono portare al licenziamento. Ma alla fine pare che si siano giocati la carta della mancata reperibilità: grave, ma non tale da far perdere il posto. Insomma, alla fine delle fiera chi davvero rischia qualcosa di concreto è un numero irrisorio di agenti: appena 6». Matteo ignorava tutto quando faceva il gradasso? Idem con la farsa tragicomica del ponte siciliano.

Scrive la stampa: «Viadotto crollato, la vera storia: oggi il presidente e l'amministratore delegato non si assumomo la responsabilità di aver inaugurato un viadotto senza collaudo». Sì avete letto bene: il viadotto era stato «inaugurato senza collaudo».

«La pacchia non è finita!». Con buona pace di Renzi. E per la rabbia degli italiani.

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