Il ponte Morandi allunga la maratona

Dopo 14 anni una corsa di 43 chilometri. Come le vittime del crollo

Antonio Ruzzo

Milano Dopo 14 anni domani Genova tornerà a correre la sua maratona e forse non è un caso che succeda proprio adesso. Quarantatrè chilometri però, che sono solo 815 metri in più sulla distanza classica, anche se il «solo» qui può voler dire tante cose. Quarantatrè chilometri diventano un'altra storia. Diventano il modo più semplice per ricordare le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, per non dimenticare, per continuare a tenere alta l'attenzione su una ferita che resta e, chissà per quanto ancora, resterà aperta. La corsa pare venire in aiuto a questa città. La maratona è uno dei tanti segnali, un messaggio lanciato da una città spezzata in due e che i 43 chilometri del percorso proveranno a rimettere insieme. E allora si parte e si arriva al Porto Antico, si passa in centro con via XX settembre e poi via su corso Italia e Boccadasse, Sopraelevata e Sampierdarena fino ai margini della zona rossa in via Walter Fillak. Si corre fino quasi a quello che resta del ponte autostradale e sarà un'emozione difficile da dimenticare, sarà una di quelle corse dove, al di là di tempi e medaglie, sarà importante esserci. Poi si fa dietrofront e si comincia a girare di nuovo in Sopraelevata e corso Italia fino a ai 42,195 chilometri della maratona. Ma dopo il traguardo ci sarà la possibilità di percorrere qualche altro centinaio di metri ancora fino in fondo ai Magazzini del Cotone, e toccare quota 43. Quarantatré come le vittime del 14 agosto, quarantatrè chilometri che, c'è da scommetterci, percorreranno, tutti dal primo all'ultimo. Tutti gli iscritti che ad oggi superano il migliaio e che arrivano da Lombardia, Toscana, dalla Francia, dalla Germania e da altre 12 nazioni ancora. Ultimo ad aggiungersi al gruppo Giorgio Calcaterra, mito delle ultramaratone, dodici volte vincitore alla 100 km del Passatore, campione dentro. Comunque vada sarà un successo per una prima edizione organizzata da Antonio Lista con il supporto dell'Aics con la collaborazione delle podistiche genovesi. «A quota milleduecento finisher si sta nella top ten delle maratone italiane spiega Lista quindi siamo molto soddisfatti». Soddisfatti per tutto ciò che arriverà, per una sfida ritrovata dopo tre lustri e per quel piccolo omaggio di 815 metri che aiuterà una città a ricordare e forse, per qualche ora a non pensare.

Anche se, come cantava Ivano Fossati, nessuno qui crede che una maratona possa bastare: «Bella signora che mi lusinghi citando a memoria le mie canzoni il tuo divano è troppo stretto perché io mi faccia delle illusioni...».

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