
Da Nord a Sud, cittadini e studenti sono ostaggio di sindacati, gruppi pro Pal radicali, collettivi e centri sociali tra scioperi, presidi e occupazioni violente. Una situazione destinata a peggiorare nella giornata di oggi in cui è previsto lo sciopero generale annunciato dalla Cgil e dai sindacati di base (Usb e Cobas) ma che già ieri ha provocato numerosi disagi e scontri.
Al grido di "blocchiamo tutto", a Bologna i manifestanti delle scuole superiori e dell'Università in corteo per la Palestina e per la Global Sumud Flotilla sono arrivati all'ingresso della stazione con l'obiettivo di bloccare il traffico ferroviario ma sono stati fermati da agenti in tenuta antisommossa.
Gli "studenti" hanno così cercato di forzare il cordone di polizia lanciando oggetti e caricando le forze dell'ordine mentre all'ingresso del rettorato campeggia uno striscione con scritto "Block the University". Corteo molto agitato anche a Milano. Partito da piazzale Loreto, ha scandito lo slogan: "Siamo pronti a bloccare tutto con la rabbia che anima queste piazze". Sempre a Milano, il collettivo "Cambiare Rotta" ha occupato l'Università Statale e ha rivendicato l'azione con un comunicato: "Come abbiamo promesso, se avessero toccato la Flotilla, avremmo bloccato tutto". "Come equipaggio di terra della Global Sud Flotilla - ha aggiunto - siamo da tre settimane in mobilitazione permanente, con presidi, assemblee studentesche con i lavoratori, mobilitazioni nei dipartimenti e il blocco degli ingressi dell'università". Lo stesso è avvenuto alla facoltà di Lettere della Sapienza a Roma, occupata da "Cambiare Rotta" mentre prosegue la mobilitazione a Genova, dove per le strade della città i collettivi hanno intonato "uccidere un sionista non è reato". A Torino sono state fermate le lezioni a Palazzo Nuovo con due cortei: uno ha bloccato gli svincoli della tangenziale, l'altro ha occupato la pista dell'aeroporto di Caselle. Ma in serata è arrivato l'episodio più grave: gli antagonisti hanno devastato le Officine grandi riparazioni. Nello stesso luogo, oggi, sono attesi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Jeff Bezos e John Elkann per alcuni incontri. Anche a Bari i collettivi hanno interrotto le lezioni all'Università Aldo Moro e a Firenze è stato occupato un plesso universitario. Sempre nel capoluogo toscano, in serata è stata lanciata una bomba carta ed è stato sfondato il cordone di polizia.
Per capire il livello di tensione che si respira in Italia sul tema Gaza-Flotilla, basti pensare che ieri nel cortile del liceo Caravillani a Roma (condiviso con un tempio di preghiera ebraico) un gruppo di studenti pro Pal ha iniziato a scandire slogan contro Israele ed è venuto alle mani con alcuni appartenenti alla comunità ebraica. Non sono mancate le reazioni politiche a cominciare dal vicepremier Antonio Tajani che in parlamento ha affermato: "Tra i figli di papà e i figli del popolo, sarò sempre dalla parte dei figli del popolo. Sempre dalla parte delle Forze dell'Ordine" mentre il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha dichiarato chez "i violenti della presunta non violenza hanno trasformato Torino in una fucina di eversione, capitale della tensione e ostaggio di professionisti del disordine. Non è protesta: è solo violenza che traveste la rabbia da giustizia. Chi semina odio calpesta la libertà e la pace". Il riferimento è ai disordini avvenuti a Torino mercoledì notte e, ha aggiunto: "I cittadini sono ormai ostaggio di una minoranza violenta che agisce con arroganza e impunità".
In effetti, dopo le proteste avvenute nelle ore successive al blocco della Flotilla, si moltiplicano i presidi nelle città italiane e sit-in si sono visti anche a Siena, a Perugia, a Padova, a Pescara e a Forlì, dove vengono invitati alla mobilitazione anche "maranza" e "migranti" come segnala l'assessore comunale alla Sicurezza Luca Bartolini.