Dopo il duro attacco al titolare del suo dicastero, Pierpaolo Sileri rincara la dose. Nel mirino del viceministro c'è ancora la questione che fa tremare il ministero della Salute: il mancato aggiornamento del piano pandemico per il coronavirus. Ma questa volta, smentendo di essere ai ferri corti con il ministro Roberto Speranza: "Ma quale litigio, ci siamo visti pochi minuti e gli ho spiegato i miei dubbi sul piano pandemico", se la prende con quelli che definisce i "mini-ministri", i tecnici del ministero. "A volte ci sono punti di vista diversi e in passato mi ero lamentato di non ricevere i verbali. Ma vado perfettamente d’accordo con lui e con Sandra Zampa. Il problema sono i mini-ministri".
"Il politico dà l'indirizzo, ma il motore sono i tecnici. A me pare ci sia un andazzo per cui si dice: voi passate, ma noi restiamo. C'è gente che non risponde ai cronisti, che preferisce andare a mangiarsi la carbonara invece di leggersi i piani pandemici e spiegare", tuona Pierpaolo Sileri, intervistato dal Corriere della Sera. I diretti responsabili sarebbero i tre direttori del dipartimento di Prevenzione del ministero che si sono susseguiti senza aggiornare di una virgola il piano pandemico: Giuseppe Ruocco, Ranieri Guerra e Claudio Damario. E, il viceministro incalza in particolare sul primo dei tre. "L’unico che è rimasto nel ministero è Ruocco e per questo chiedo che si dimetta e che chieda scusa".
Poi, sulle scuse avanzate da Ranieri Guerra taglia corto. "Guerra è anche bravo - chiosa Sileri - , ma non prendiamoci in giro, non giochiamo con le parole. Quel piano è del 2006 e andava aggiornato". Mentre per l'ex direttore della Prevenzione il piano del 2006 era contro le pandemie influenzali e quindi non era necessario aggiornarlo, perché non si poteva farne uno per un virus sconosciuto.
Non solo. Per Guerra a bloccare l'aggiornamento è stato anche il cambio delle linee guida dell'Oms. Scusa smentita dal viceministro. "No, erano già cambiate sette anni prima. Quel piano non ha voci bibliografiche, ha le tabelle vuote. Quando dico che andava aggiornato, dico che non doveva restare lettera morta in un cassetto. Andava comunicato, servivano esercitazioni, controlli, monitoraggi, individuare una catena di comando. Nulla, in 14 anni". Una "sciatteria" e un pressapochismo imperdonabili da parte dei tecnici che Sileri, fosse per lui, avrebbe già punito con la cacciata dal ministero.
Il problema, però, è che "si trova sempre una scusa" che salva i mini-ministri e che nasconde la polvere sotto il tappeto, come con il caso del rapporto Oms di Zambon. Fatto sparire in modo ingiustificato secondo il viceministro: "C’erano critiche costruttive, perfino qualche elogio. Quando vai dal meccanico, vuoi che ti nascondano i problemi della tua auto o che te li segnalino?".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.