Una preparava le nozze L'altra lascia una bimba

S ono i treni delle famiglie, i treni degli studenti universitari e dei ragazzi, quelli utilizzati ogni giorno dai pendolari. Forse quel giorno e a quell'ora non erano strapieni come all'ora di punta, ma c'era comunque tanta gente sui convogli che si sono polverizzati poco dopo le 11 di martedì tra Andria e Corato, un angolo della provincia di Bari che all'improvviso si è macchiato di morte. Tante storie diverse, un unico tragico destino come rivela il groviglio di lamiere che spunta tra alcune file di ulivi. A bordo, su una di quelle carrozze, c'era anche Jolanda Inchingolo: aveva 25 anni, era di Andria; su Facebook ci sono le sue fotografie con il volto sorridente incorniciato nei capelli scuri, gli occhi sereni spalancati sul futuro. Tra poco la sua vita sarebbe cambiata: a settembre si sarebbe sposata, a breve si sarebbe laureata in Chimica ed era diretta a Bari per un primo tirocinio. Martedì Jolanda si sarebbe anche incontrata con il suo fidanzato, Marco, che adesso è disperato: «Doveva essere la madre dei miei figli», urla dinanzi all'obitorio, quando ormai le ultime speranze hanno lasciato il posto a una feroce verità. Il corpo di Jolanda è stato riconosciuto grazie a un anello con una pietra nera: lo indossava sempre, lo portava pure martedì mattina. Sul suo profilo Facebook ci sono tante immagini, compresa quella della Torre Eiffel che aveva postato dopo le stragi terroristiche che hanno colpito Parigi. Proveniva da Andria anche Pasqua Carnimeo, 30 anni, che tutti chiamavano Patty: era diretta a Bari, la sua città, che aveva lasciato dopo il matrimonio. A Bari però andava ogni giorno, lavorava come estetista.

«Era un angelo, bellissima e dolcissima», racconta la zia, distrutta dal dolore quando apprende che per la nipote non c'è più niente da fare. Anche Patty aveva preso quel treno migliaia di volte: ogni giorno si metteva in viaggio come tanti pendolari. Poi rientrava a casa dal marito e dalla figlia, una bambina di due anni e mezzo.