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La prescrizione non va nel Milleproroghe

Il ministro D'Incà ha annunciato che il governo non presenterà nessun emendamento. Renzi: "Gesto di buonsenso". Intanto slitta il vertice di maggioranza

La prescrizione non va nel Milleproroghe

Il nodo della prescrizione ha creato forti tensioni all'interno della maggioranza. E dopo i toni accesi delle ultime ore, con la "minaccia" da parte di Italia Viva di una mozione di sfiducia al ministro Bonafede, adesso si cerca di riportare la calma.

"Il governo non presenterà nessun emendamento" al Milleproroghe sulla prescrizione, ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ai cronisti in Transatlantico. L'obiettivo, ha spiegato D'Incà, "è lavorare sul Milleproroghe e portarlo in Aula". In questo modo, la nuova versione della riforma Bonafede avrà un altro percorso legislativo. E così, l'esclusione di un emendamento al Milleproroghe sulla prescrizione raffredda le tensioni nella maggioranza. "La decisione del Governo di non inserire il Lodo Conte sulla prescrizione nel Milleproroghe mi sembra un gesto di buonsenso, che evita forzature e spaccature. Lo apprezzo. Quando arriverà la legge sulla prescrizione in Aula noi voteremo coerenti con le nostre idee e il garantismo che ci caratterizza. Adesso concentriamoci sull’emergenza crescita, sulla produzione industriale, sui dati negativi del Pil. L’Italia ha bisogno di ripartire dall’economia", ha commentato il leader di Italia Viva Matteo Renzi su Facebook.

Piccola tregua quindi, ma il problema non è ancora risolto. Non è infatti chiaro come il governo interverrà sulla prescrizione: l'esecutivo esclude però che il Lodo Conte bis possa essere inserito nel disegno di legge dell'azzurro Costa che mira a cambiare l’intera riforma della prescrizione. La soluzione più accreditata è quella di un ddl ad hoc che potrebbe approdare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri, in agenda giovedì. Italia Viva intanto mantiene nel Milleproroghe l'emendamento Annibali, che mira a congelare e bloccare fino alla fine dell’anno gli effetti della riforma sulla prescrizione, varata dal precedente governo.

A Montecitorio per qualche tempo sono spuntate voci sulla possibilità di Lodo Conte ter per ricomporre la frattura nella maggioranza. Ipotesi smentite subito dal ministero della Giustizia e anche da Palazzo Chigi: "È una sciocchezza", hanno tuonato, fermando così tutte le voce circolate nelle ultime ore.

Nel frattempo, è arrivata la notizia dello slittamento del vertice di maggioranza sulle riforme, inizialmente fissato per stasera alle 20. Il rinvio della riunione è dovuto alla necessità di consentire ai parlamentari delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera di proseguire i lavori sull'esame del decreto che ora ha la priorità.

"L'obiettivo ora è lavorare sul Milleproroghe per chiuderlo domani e portarlo in aula", ha dichiarato il ministro Federico D'Incà.

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