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Il solito doppiopesismo della sinistra: insultano Fontana ma scordano Fico

Roberto Fico, da presidente della Camera, nel 2019 andò alla Duma di Mosca a chiedere di cancellare le sanzioni alla Russia

Il solito doppiopesismo della sinistra: insultano Fontana ma scordano Fico

Per attaccare il neo eletto Presidente della Camera Lorenzo Fontana oggi le opposizioni diffondono la foto in cui indossava la maglietta “No sanzioni alla Russia”.

Ma mentre quelle magliette sono risalenti a tanti anni fa, quando Fontana era a Bruxelles (e non è mai stato a Mosca), Roberto Fico a Mosca ci è stato eccome, e ha tenuto anche il primo intervento della storia di un presidente della Camera italiano alla Duma. E cosa disse Fico in quella occasione? Di cancellare le sanzioni. Esattamente quello che Fontana suggeriva molti anni prima in modo molto meno istituzionale, cioè indossando delle magliette.

La grande differenza è che nessuno a sinistra ha mai insultato il presidente Fico mentre andava a compiere quel gesto e quella richiesta in nome dello Stato italiano, come invece sta succedendo adesso preventivamente con Fontana.

L'Italia – disse Fico alla Duma nel 2019 – ritiene che il dialogo interparlamentare sia una condizione fondamentale per risolvere i problemi che dobbiamo affrontare e per questo vi è un ampio consenso tra le forze politiche rappresentate alla Camera dei deputati italiana per operare attivamente con gli altri partner del Consiglio d'Europa affinchè sia superato il regime di sanzioni adottato nel 2014 con la sospensione del diritto di voto e delle altre prerogative della delegazione parlamentare russa“.

“Dobbiamo sottolineare che per lo sviluppo dei rapporti imprenditoriali stanno facendo molto il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, e il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giuseppe Conte. Lo scorso ottobre hanno avuto un incontro con gli imprenditori italiani e quest’appuntamento ha dato ottimismo, fiducia e certezza nella crescita dello sviluppo dei rapporti d’affari fra i due paesi” gli rispose il Presidente della Duma Volodin.

Eppure Letta dopo l’elezione di Fontana dice “oggi Putin festeggia”. Come festeggiava nel 2013 quando Letta, presidente del Consiglio, firmò ben 28 accordi con Putin: “Questo governo è in carica da meno di 7 mesi e aver riannodato subito il filo del lavoro comune tra i nostri due governi, con questo vertice, lo ascrivo ai risultati positivi”, disse Enrico Letta nella conferenza stampa finale a Trieste con il presidente russo: “Ringrazio Putin per aver immediatamente accettato appena ho formulato la proposta di riprendere i lavori di vertice che erano fermi da Mosca nel 2010”.

Se lo fanno i progessisti va bene.

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