
Lo chiamiamo premierato ed è la modifica della Costituzione che permetterà l'elezione diretta del capo del governo dal 2027, se tutto va come previsto. Vediamo le principali novità che saranno introdotte con il ddl Casellati, dal nome del ministro per le Riforme, Elisabetta.
Suffragio universale per il premier. Nella Carta si introduce, appunto, il voto diretto del presidente del Consiglio, che resta al potere per 5 anni e non può essere rieletto dopo 2 mandati consecutivi. Possono diventare 3 solo se ha ricoperto l'incarico per un periodo inferiore a 7 anni e 6 mesi.
Sistema elettorale Il testo dice che le elezioni delle Camere e del Presidente del Consiglio hanno luogo «contestualmente», ma sarà una legge ordinaria a regolare il sistema, «assegnando un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio, nel rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche». La riforma non fissa la soglia per far scattare il premio, né chiarisce se ci sarà un ballottaggio per eleggere il premier.
Voto italiani all'estero Da risolvere anche la questione delle elezioni dei 5 milioni di nostri connazionali residenti in altri Paesi. Attualmente, votano nella circoscrizione estero che elegge 4 deputati e 8 senatori. Per evitare che possano avere un potere eccessivo sulla scelta del premier, i loro voti potrebbero pesare meno di quelli dei residenti, ma per questo potrebbe servire una previsione in Costituzione.
Poteri del presidente della Repubblica e del premier Sarà il Quirinale a conferire al presidente del Consiglio eletto «l'incarico di formare il governo e a nominare e revocare, su proposta di questo, i ministri». Dunque, non nominerà più il presidente del Consiglio ma potrà revocare su richiesta di quest'ultimo un ministro. In questo modo non potrà incaricare un tecnico. Inoltre, potrà sciogliere le Camere anche nel semestre bianco, gli ultimi 6 mesi del mandato, se si tratta di «atto dovuto», richiesto dal premier sfiduciato o dimissionario.
Scioglimento delle Camere in 3 casi e antiribaltone. Primo: per «revoca della fiducia al presidente del Consiglio eletto, mediante mozione motivata» e si torna alle urne. Secondo: «in caso di dimissioni del presidente del Consiglio eletto (per esempio in caso di mancata fiducia su un provvedimento, ndr) previa informativa parlamentare, questi può proporre, entro 7 giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone». Terzo: «Qualora non eserciti tale facoltà e nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza, il presidente della Repubblica può conferire, per una sola volta nel corso della legislatura, l'incarico di formare il governo al presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento con il presidente del Consiglio», quindi della stessa maggioranza.
Elezione del capo dello Stato Avverrà a maggioranza dei due terzi dell'assemblea, ma dopo il sesto (non più il terzo) scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta, metà più uno dei membri.
Controfirma del governo Eliminata su una serie di atti del Presidente della Repubblica: la nomina del Presidente del Consiglio dei ministri e dei giudici della Corte costituzionale, la concessione della grazia e la commutazione delle pene, il decreto di indizione delle elezioni e dei
referendum, i messaggi alle Camere e il rinvio delle leggi.Fine dei senatori a vita È abrogato il potere del presidente della Repubblica di nominare dei senatori a vita. Gli attuali però non decadono e rimangono in carica.
comunque non ci sarà più nè un duce nero nè uno rosso : la storia ha sconfitto queste ideologie
Quelli che, normalmente, portano il cervello all'ammssso, sono i sinistri. Per i "destrosi" non è così. Non avrà alcuna difficoltà a comprenderlo se legge i miei post; ammesso che questo giornale abbia la bontà di non censurarli.
Se le sinistre erano divise un motivo ci sarà pure stato. E se nelle "sinistre divise" ci metti Renzi e Calenda (che di tutto sono meno che di sinistra), allora, di politica capisci poco. E come al solito l' unico collante che vi "terrebbe" assieme è il potere: non siete "sedicenti" democratici ma "sè-credenti" tali.
i sud coreani che conoscevano bene quelli del nord dissero "TUTTI POSSONO CAMBIARE IDEA TRANNE UN COMUNISTA" . Io condivido questa loro affermazione perchè basta leggere su questo sito alcuni commenti saccenti e sprezzanti verso chi ha la fortuna di non pensarla come loro.
Mi sembrano già molto sottorappresentati.
Gente che non sa nemmeno dov'è l'Italia.
Ma dato che per loro il voto non è segreto.........
a che titolo chi vive all'estero dovrebbe occuparsi dell'andamento politico di un altro paese che non è più il suo ? Per non parlare dei brogli che sono stati denunciati sul sistema di votazione che si è svolto all'estero.
Forse voleva dire sovra-rappresentati. Gli italiani all’estero che seguono le vicende del paese, forse sono poche centinaia.
Anzi, dopo 5 anni di assenza continuata, salvo che non sia corrleata a incarichi dello stato o autorità preposte, non ha senso concedergli di votare.
Secondo questo stesso ragionamento anche tutti gli immigrati (regolari) albanesi, nigeriani, serbi, rumeni, polacchi, etiopi, congolesi eccetera che vivono e sono REGOLARMENTE residenti in Italia dovrebbero avere il diritto di voto in Italia. Se va bene a te.. A me sembra una str...
Per lei il voto dovrebbe invece essere legato al fatto di pagare le tasse? Allora gli italiani all'estero non dovrebbero votare. Non dovrebbero pero', secondo questa sua regola, votare nemmeno gli studenti universitari, le casalinghe o i disoccupati, tutta gente che non paga le tasse. Viceversa avrebbero pienamente diritto di voto i rumeni, gli albanesi, i nigeriani e tutti gli altri immigrati regolarmente residenti che pagano le tasse.
L'ha gia' capito da solo vero, o occorre che glielo dica io?
Io sono un'italiana all'estero. Vivendo in una nazione extra UE, sono dovuta tornare in Italia per votare alle recenti europee.
E sì, io pago le tasse in Italia, ho appena versato la prima rata IMU per gli immobili che possiedo, che oltretutto mi vengono tassati anche all'estero come parte del patrimonio.
Aggiungo che, ovviamente, non ricevo alcun servizio (sanità, scuola eccetera) dallo stato italiano.
Se non ricordo male i coloni americani ci hanno fatto una guerra.
"No taxation without rappresentation" ribaltando il tutto
""No rappresentation without taxation."
Se uno vive e paga le tasse all'estero perchè dovrebbe avere voce in capitolo in Italia?
quindi lei non potrebbe più votare
Io, per italiani all' estero, intendo coloro che si trovano fuori Italia per motivi di lavoro per periodi limitati (quelli che le aziende per le quali lavorano concedono loro di rientrare ogni 4-6 mesi per una ventina di giorni). Quando Prodi vinse, per il rotto della cuffia, fu anche per il voto di "cosiddetti" italiani che vivevano all' estero da una sessantina (60) d' anni SENZA aver MAI pagato un euro di tasse (prendere nota) e alcuni di loro, eletti, "fiutato" l' affare, VOLTARONO GABBANA IMMEDUATAMENTE rispetto agli accordi presi col Alleanza Nazionale Tremaglia che tanto si era speso per il loro "malriposto" diritto di voto. Solita sinistra, solita minestra.
""No rappresentation without taxation." E' quello che sostengo da sempre. Naturalmente per i cittadini nazionali.
Mi spiega quali sono i servizi che gli italiani all'estero ricevono dalla madrepatria, e per i quali si pagano le tasse?
Aggiungo che molti di quegli italiani espatriati hanno la doppia cittadinanza.
Io vivo all'estero da 16 anni ma sono solo cittadina italiana, così come i miei familiari. Votiamo per posta all'estero per i referendum e le politiche, e torniamo in Italia per tutte le altre elezioni (amministrative ed europee) come da normative.
Mi sembra che il parlamento si occupi di erogare beni e servizi, ad esempio la sanità, ai tanti stranieri irregolari molto più che di verificare le condizioni degli italiani all'estero, che comunque pagano tasse senza ricevere i servizi di cui godono invece italiani e stranieri in Italia.
Come anche lei riconosce, gli italiani all'estero, pur versando talvolta tasse, sono cittadini di serie B.
Sono d'accordo con lei con la necessità di maggiori controlli sul voto all'estero che si presta facilmente a brogli, e anche sull'esistenza in vita degli elettori.
A me i plichi arrivano per posta semplice, un malintenzionato potrebbe facilmente sottrarli dalla mia cassetta delle lettere; in altre nazioni la situazione è anche decisamente peggiore.
"Chi poteva venire al posto loro" chi? Berlusconi forse? (E te pareva).
Elezione diretta del Premier, ma il PdR può ancora dare il mandato ad un altro della maggioranza (domanda quale, se questa è venuta meno?). Previsto un premio di maggioranza, ma non si sa qual è la soglia né se si andrà a ballottaggio. Sul voto degli italiani all'estero, che era meglio abolire (Tremaglia, mannaggia a te!), non c'è nulla di definito.
Elezione del PdR, che doveva essere diretta, al sesto scrutinio anziché al terzo a che pro?
ne è proprio sicura ? fossi il lei aspetterei l'esito del referendum cosi avrà modo di dire che gli italiani non capiscono.....
La Costituzione, di per sè, non dovrebbe favorire nessuno perchè, come ha osservato poco tempi fa il portavoce di D' Alema Velardi -certo uomo non di dx- "è un pezzo di carta che ognuno può tirare da una parte o dall' altra". Il punto è che in questo "tirarla di qua o di là, la sinistra -vivendo per il potere e null' altro- è molto, molto, più scafata rispetto alla destra. E con una tale sinistra, qualsiasi Costituzione potrebbe avere anche migliaia di contrappesi -i quali, comunque, se esagerati impediscono di governare dalchè nasce l' esigenza della riforma- non cambierebbe nulla, troverebbe sempre il modo di aggirarli. Qualunque norma, o contrappeso, è aggirabile.
E tu dovresti ricordarti anzi sapere, che gli elettori di destra non sono così "inquadtrati" da non dissentire mai rispetto a quanto fanno i loro rappresentanti come voi di sinistra onde e pertanto non ne conosco che non si rammarichino in merito alla partecipazione a quei governi. A parte il fatto poi che a Draghi tolsero la fiducia in quanto i 5 stelle non ne vollero sapere mezza di uscire dal governo (e tè credo) e in quanto Draghi stesso accolse il lodo dell'uomo per tutte le stagioni -destra o magna purché se magna- Casini invece del lodo leghista (mi sfugge il nome).
Visto che evidentemente nella maggioranza qualcuno non era d'accordo (indovinate chi?), si è ripiegato sul questa riforma monca; mi chiedo perché a tal punto tergiversare ancora con mille altre concessioni? Tra le varie, lasciare al PdR la possibilità di ingerire nella nomina dei ministri o di dare il mandato a un terzo.
E di cretinate ne abbiamo viste tante ultimamente, solo che se qualcuno é di sinistra o simili (es.5 stelle) col piffero che li schiodi.
Certo sarà dura fare passare questa Legge, il potere occulto è forte e ben radicato e gli interessati oi fedeli credenti, obbedinti ai voleri dei loro capi, cercheranno in tuttii modi di confondere e imbrogliare ancora una volta (Riforma Renzi docet) il Popolo a partire dai più deboli