Le primarie last minute infiammano la Puglia Ma Fi dice no alla Meloni

Bocciata la «grande consultazione» lanciata da Fdi tra Schittulli (Ncd) e Poli Bortone Intanto tra gli alfaniani cresce l'irritazione per l'alleato Fitto: «Con lui perdiamo sempre»

Primarie last minute . È questa l'ultima novità politica che spunta dal premiato laboratorio Puglia. La carta sul tavolo delle Regionali viene lanciata dalla presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che invoca per domenica prossima «una grande consultazione popolare» tra i due contendenti del centrodestra: Adriana Poli Bortone, sostenuta da Forza Italia e Lega, e Francesco Schittulli, candidato di Ncd, FdI e dei ricostruttori di Raffaele Fitto.

La kermesse delle urne andrebbe organizzata nel giro di pochi giorni con un vigoroso colpo di spugna su proclami e comizi, dichiarazioni e ultimatum, strappi e veti e tour elettorali che si sono accavallati con cadenza fissa nelle scorse settimane.

L'uscita di Meloni spuntata come l'ennesimo fulmine nel cielo tutt'altro che sereno del centrodestra pugliese, pare comunque destinata a naufragare nonostante il gioioso coro di dichiarazioni provenienti dallo schieramento di Schittulli. Il quale, dopo essere da tempo sceso in campo «con chi ci sta» chiudendo però la porta a Forza Italia, ritiene «assolutamente condivisibile la proposta» della consultazione elettorale per scegliere il candidato.

Intanto, mentre l'ipotesi delle primarie last minute evapora con il passare delle ore, c'è il tempo di rinfocolare le polemiche, alla faccia degli appelli all'unità peraltro da tempo perduta. E se Raffaele Fitto si mostra entusiasta del lodo Meloni, il segretario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali, non usa mezzi termini e dichiara: «Per i modi e i tempi con cui avviene, questa proposta è irricevibile».

Il punto è che la candidatura di Poli Bortone, esponente di spicco di FdI e della destra pugliese, ha decisamente cambiato le carte in tavola scombussolando anche le strategie dell'altro candidato. L'ex ministro e sindaco di Lecce - che Berlusconi avrebbe già voluto in pista nelle precedenti elezioni prima di arrendersi alle pressioni di Fitto che impose la candidatura a governatore di Rocco Palese consegnando di fatto la vittoria a Nichi Vendola - bolla l'ipotesi primarie come «una provocazione» ma precisa comunque di essere pronta al confronto. A patto però che vengano rispettate tre condizioni.

«Voglio sapere – spiega – chi sono gli alleati con i quali si è parlato e concordato di andare avanti in questo modo, poi è necessario rendere noto il regolamento e infine bisogna conoscere quali sono i luoghi e quali le garanzie per fare in modo che la consultazione si svolga in maniera assolutamente legale».

In buona sostanza, Poli Bortone non chiude la porta, ma per lasciare uno spiraglio fissa un concetto chiaro: se l'obiettivo è l'unità del centrodestra, devono partecipare tutti i partiti. «A cominciare – ricorda - da Forza Italia, Noi con Salvini, Psi, pensionati, FdI, la recente Area popolare eccetera».

Ma su questo si è già espresso Vitali. Che ribadisce il concetto: «Convergano tutti su Poli Bortone, l'unica che può unire il centrodestra». E a nulla sembrano servire le pressioni di Schittulli, che non si arrende e cavalca l'onda, chiedendo la convocazione per questa mattina di tutte le delegazioni che presenteranno le liste. Tuttavia, nello schieramento che lo sostiene non è che sia tutto rose e fiori, in particolare dopo il patto con i ricostruttori.

Tra quanti nutrono qualche perplessità c'è evidentemente Massimo Cassano, sottosegretario al Lavoro, senatore e coordinatore regionale di Ncd. «Fitto – ha dichiarato nei giorni scorsi il parlamentare, peso massimo del suo partito in Puglia - ci sta portando a un'altra sconfitta».

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